Si parla spesso di fuga di cervelli all’estero, e lo si fa per una ragione: i numeri sono in crescendo negli ultimi anni e questo solleva un problema economico per il paese, dato che le competenze dei nostri talenti vengono di fatto messe a disposizione degli altri. Naturalmente il vizio di forma appartiene al sistema Italia, spesso poco attento nei confronti dei giovani, che decidono dunque di andare in cerca di soddisfazioni oltre i nostri confini.
I numeri del fenomeno degli expat
Nell’ultimo anno sono state registrate oltre 130 mila partenze dall’Italia, destinazione estero, e il 40% degli expat ha un’età compresa fra i 18 e i 34 anni. Si tratta dunque di giovanissimi e di giovani già formati, con un bagaglio di competenze importante, che prova appunto a sfruttare queste ultime cercando lavoro in terra straniera.
Il numero come anticipato è in aumento, ed è possibile ottenerne una prova mettendo a confronto i dati del 2019 firmati da Istat e quelli del 2020 proposti dal rapporto italiani nel mondo di Fondazione Migrantes. Nella fattispecie, si parla di un incremento degli expat superiore al 14%, una percentuale davvero elevata e che deve far riflettere.
È possibile poi scendere un po’ di più nel dettaglio, scoprendo qual è la situazione della Basilicata: è una delle regioni che sta soffrendo di più questa situazione, come accade un po’ per tutte le regioni del Sud. D’altronde oggi è semplice prendere questa decisione, anche per via dei servizi specializzati in traslochi intercontinentali, che rendono questa fase molto più facile da approcciare.
L’identikit degli italiani all’estero
È possibile tracciare un identikit degli italiani che decidono di trasferirsi all’estero in pianta stabile, ancora una volta grazie alle indagini di settore. Stando alle ricerche ufficiali, ci sono molti giovani che prendono questa decisione per andare a studiare presso le università estere, dato che in Italia non trovano alcune specializzazioni moderne e in linea con i tempi.
Non mancano ovviamente i giovani italiani già laureati, che invece vanno all’estero per trovare lavoro, soprattutto in quei campi hi-tech e digitali che nella Penisola vengono a torto considerati poco.
Non solo laureati, visto che l’estero propone soluzioni economicamente vantaggiose anche per diverse professioni, dalla ristorazione fino ad arrivare alle coltivazioni e alla riparazione di auto e impianti domestici. Anche i pensionati vanno all’estero, per via dei vantaggi fiscali.
Quali sono le mete preferite dagli italiani? La Svizzera e la Germania sono due soluzioni molto gettonate, e lo stesso discorso vale per Malta, il Regno Unito, l’Irlanda, la Francia, il Belgio, il Brasile, gli USA, la Spagna, l’Austria e l’Australia.