Il decreto semplificazioni rende maggiormente fruibile il Superbonus, stabilendo che sia possibile attestare attraverso una comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione, rendendo così non più necessaria l’attestazione dello stato legittimo. Ma questo non basta perché ci sono ancora interpretazioni complicate della normativa. Secondo i dati Enea gli “interpelli” su vari aspetti tecnico-procedurali hanno già fatto registrare un numero altissimo 6500, divisi fra 4200 nel 2020 e 2300 nel 2021, il che potrebbe far propendere il Governo verso una proroga del Superbonus al 2023.
Va ricordato che per il Superbonus nei condomini occorrono 36 procedure complesse, suddivise in otto fasi, con almeno cinque assemblee prima di avviare i lavori, attese anche di 6 mesi per accedere ai documenti di alcuni Comuni per la verifica della conformità edilizia, oltre a circa 40 documenti da caricare nelle piattaforme per la cessione del credito.
Sono le valutazioni del Centro di assistenza e consulenza tecnico-professionale (Gruppo Cestari) in funzione a Moliterno già dalla fine dello scorso anno rivolto oltre ai proprietari di casa ai Comuni ed Enti Pubblici. Intanto l’Enea ha reso noti i dati aggiornati sul Superbonus. L’ammontare dei progetti ammessi al beneficio è salito a 2.470,6 milioni, mentre il valore dei lavori incentivati già realizzati è cresciuto a 1.701,7 milioni, circa il 69%. Gli interventi su edifici condominiali sono 1.881 per un ammontare di 1.586,4 milioni, quelli su edifici unifamiliari sono 9.644 per un ammontare di 669,3 milioni, quelli su unità immobiliari indipendenti 7.035 per un ammontare di 446 milioni. La Lombardia è sempre la prima regione sia per ammontare ammesso a beneficio (348 milioni) sia per lavori realizzati (248 milioni). I 10.493 cappotti termici (interventi trainanti sull’involucro) sono la tipologia di intervento con l’investimento maggiore ammesso a detrazione (997 milioni), ma non i più numerosi che sono invece gli interventi trainanti sugli impianti termici, con 14.136 richieste e un ammontare di 363,8 milioni. Gli interventi trainati su singole unità immobiliari sono 39.562 per un ammontare di 1.079 milioni. Nel 2020 gli interventi effettuati in Basilicata hanno sfiorato i 3mila, per un ammontare di 15,4 di milioni di euro mobilitati.
“L’utilizzo limitato dell’ Ecobonus accompagnato da un altro strumento importante specie in Basilicata che è il Sismabonus – spiega l’ing. Alfredo Cestari che coordina l’attività del Centro di Moliterno – è principalmente dovuto alla complessità delle procedure. Ci auguriamo adesso che la semplificazione introdotta nel decreto Recovery produca i risparmi sia in termini di tempo che di spesa da tutti voluti”.
Le proiezioni che i tecnici ed esperti del Centro di Moliterno fanno sulla Basilicata indicano la possibilità di quadruplicare entro il prossimo semestre il numero di interventi con investimenti tra i 120-150 milioni di euro.
L’ing. Cestari rinnova l’appello innanzitutto agli amministratori locali e ai cittadini a “utilizzare il potente incentivo per il recupero di centri storici e Comuni”. Il SuperBonus – dice – può rappresentare una svolta nel rigenerare il nostro patrimonio edilizio e trasformare le nostre case in immobili green e smart dove vivere e abitare, dove fare impresa e lavorare, anche a distanza.