“Rispondendo ad una nostra interrogazione il governo ha confermato l’intenzione di far rispettare gli impegni assunti da FCA, e ora da Stellantis, sul futuro della produzione sia in Italia che, in particolare, per lo stabilimento di Melfi”. Così Luciano Cillis, deputato lucano del Movimento 5 Stelle, a margine della sua interpellanza urgente al Ministro dello Sviluppo Economico, sul futuro degli stabilimenti Stellantis, evidenziando le preoccupazioni -diffuse a mezzo stampa- sia sulla proroga della cassa integrazione per gli operai dello stabilimento di Melfi che sulla riduzione strutturale della capacità produttiva.
Nella replica alla risposta del Mi.S.E., l’on. Cillis ha ribadito che “pacta sunt servanda” (i patti devono essere osservati)
Il Mi.S.E. nella risposta ha rappresentato che “Lo stabilimento Stellantis di Melfi rappresenta una delle principali realtà produttive dell’intero Mezzogiorno ed il Governo ha investito sul sito produttivo proprio in considerazione della rilevanza che esso riveste” aggiungendo che alla luce anche di quanto esposto dall’on.Cillis, sarà “necessario monitorare costantemente le scelte del gruppo Stellantis – sia sotto il profilo del piano industriale, sia sotto il profilo specifico del ruolo che gli stabilimenti italiani rivestono negli asset del gruppo – anticipando che richiamerà “il gruppo stesso agli impegni assunti”. Inoltre il Mi.S.E. ha convenuto sulla necessità di convocare un tavolo di confronto, già fissato con il Ministro per martedì prossimo 15 giugno.
“È molto importante che il Ministero dello Sviluppo economico stia lavorando in stretta collaborazione con il Ministero del Lavoro per dare certezze alle lavoratrici e ai lavoratori italiani del gruppo – riprende Cillis –. Continueremo a tenere alta la guardia per capire come evolverà la presenza di Stellantis nel nostro Paese. Ora è indispensabile investire sulle elevate professionalità e sugli impianti italiani anche in termini di ricerca e sviluppo, mantenendo e incrementando sempre più la produzione di auto elettriche e delle batterie che le alimentano” conclude.