Il 28 e 29 giugno Brindisi e Matera ospiteranno le delegazioni dei ministri degli Esteri che soggiorneranno a Bari. Pericolo per manifestazioni violente, saranno messe in campo anche le Forze armate.
C’è una rete anti-G20 che si sta costruendo da settimane tra la Puglia e la Basilicata e che tirerà fuori la sua rabbia tra il 28 e il 30 giugno, quando i ministri degli Esteri di 20 Paesi si incontreranno a Matera e Brindisi e soggiorneranno a Bari. Sulle manifestazioni e su possibili disordini sono già in corso le indagini, che vanno di pari passo con l’organizzazione di un imponente servizio di ordine pubblico. « Abbiamo già tenuto riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in vista del G20 — ha detto il questore di Bari, Giuseppe Bisogno — ma non abbiamo ancora definito tutto perché il programma non è ancora completo, deve essere perfezionato dalla struttura di missione » . Nell’organizzazione della complessa macchina della sicurezza, il questore avrà accanto a sé il nuovo vicario Aldo Fusco.
Ssono coinvolte le forze di polizia normalmente impegnate sul territorio ma anche la Marina e la Guardia costiera, l’Esercito e l’Aeronautica militare. Trentuno le delegazioni straniere che il 28 giugno arriveranno nel capoluogo, dove saranno organizzati spettacoli e visite nella città. Il giorno successivo tutti si sposteranno a Matera per il vertice su Esteri e Sviluppo, poi a Brindisi il 30 per gli incontri su Assistenza umanitaria. Ad accompagnare i politici ci sarà un imponente servizio di scorte, organizzato dal Dipartimento della pubblica sicurezza. E se le date dei summit sono certe, non è ancora chiaro quando e come i manifestanti vorranno farsi sentire, anche se i contatti tra movimenti antagonisti, anarchici, ambientalisti sono numerosi già da settimane. Tutto alla luce del sole, nella convinzione che la protesta sia legittima e che debba essere non violenta. Su Facebook è stata creata un’apposita pagina dal nome “ Puglia e Basilicata contro il G20” e il 12 giugno si è svolto un confronto nell’ex Caserma Liberata al fine di predisporre le iniziative. Le tappe certe, per ora, sono il 26 giugno in piazza a Matera e il 28 a Bari, «per gridare a gran voce che il problema sono loro e per sostenere che esistono alternative al profitto capitalista» come recita il volantino distribuito in rete e per le strade. A far ipotizzare che le manifestazioni raccoglieranno un gran numero di persone, c’è la quantità di temi che viene tirata in ballo nelle comunicazioni pubbliche: dalla questione vaccini a quella ambientale, la disoccupazione, l’emergenza climatica, la fame e l’acqua pubblica, le migrazioni oltre a vicende politiche specifiche come quella siriana o palestinese. A preoccupare molto gli apparati di sicurezza è il fatto che tra i 20 saranno presenti i rappresentanti del Governo turco, che in questo momento è uno di quelli maggiormente bersagliati dall’opinione pubblica. «Proponiamo di creare un’opposizione internazionalista contro i Governi guerrafondai che verranno rappresentati in questo summit — è scritto nel volantino — Vogliamo mettere in connessione esperienze di resistenze territoriali e unire tutti in una risposta di popolo » . E, sul punto, le prime adesioni sono già arrivate: da tanti angoli della Puglia e della Basilicata ma anche da regioni vicine. Per questo l’attenzione della Digos è massima e sono già stati svolti i primi approfondimenti su comitati e movimenti che stanno aderendo alla rete anti- G20 e su eventuali persone già conosciute. La situazione, dal punto di vista investigativo, sarà monitorata dalla Dda di Bari con il coordinatore Francesco Giannella e il procuratore vicario Roberto Rossi.
Giu 15