Questa mattina si è tenuto, davanti alla stazione centrale di Potenza, in occasione della cerimonia di presentazione dei nuovi treni Swing di Trenitalia per la Regione Basilicata, un sit-in di protesta organizzato da FIM FIOM e UILM, unitamente ai lavoratori di TFA, stabilimento storico del settore ferroviario, allocato nell’area industriale di Tito Scalo i cui vertici aziendali hanno deciso di chiudere entro il 31 dicembre del 2022.
La chiusura dello stabilimento di Tito Scalo fu decisa dall’allora AD di TFA, il Dott. Luigi Corradi, oggi AD di Trenitalia, che oggi avrebbe dovuto partecipare, insieme al Presidente Bardi e all’Assessore Merra, alla cerimonia che prevede il taglio del nastro e la visita a bordo del treno swing.
Forse l’assenza del Dott. Corradi è da attribuirsi al comunicato stampa di ieri in cui si annunciava il presidio dei lavoratori, probabilmente gli sarà stato consigliato di non presenziare alla suddetta cerimonia.
I due treni Swing, in dotazione oggi alla Regione Basilicata da 159 posti ciascuno, sono stati realizzati interamente al di fuori degli stabilimenti Lucani, a partire da quelli di TFA e Ferrosud; il sit-in di oggi aveva, quindi, come obiettivo quello di denunciare la chiusura inaccettabile dello storico stabilimento di TFA che porterà al licenziamento di 34 lavoratori lucani nel mentre a Caserta, dove è presente un altro stabilimento di TFA, sono stati assunti circa 160 nuovi dipendenti in somministrazione.
Abbiamo più volte chiesto al Presidente Bardi di essere ascoltati e soprattutto di costituire un tavolo del settore ferroviario alla presenza dei player già presenti nell’area industriale di Tito, il cui indotto oggi occupa circa 500 lavoratori. Anche oggi il Presidente Bardi, nonostante le diverse sollecitazioni, arrivate dai lavoratori e dalle Organizzazioni Sindacali durante il sit-in, ha preferito probabilmente continuare la cerimonia indisturbato, senza ascoltare i lavoratori, mentre ringraziamo l’Assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata, Donatella Merra, che incontrando i lavoratori e le Organizzazioni sindacali si è assunta l’impegno di costituire il tavolo sul settore ferroviario e soprattutto di verificare anche con Trenitalia la situazione industriale del sito potentino.
I lavoratori hanno chiesto solo una cosa: il lavoro affinché si possa continuare una vita dignitosa nella nostra terra, così da evitare il licenziamento o anche il trasferimento collettivo verso il sito di Caserta.
Il lavoro, per molti settori, a causa della crisi e della pandemia, è una chimera, invece in questo caso parliamo di un settore, quello ferroviario, che sarà inondato di investimenti pubblici e privati, legati al piano di sviluppo di Trenitalia e anche degli investimenti previsti all’interno del PNRR.
La politica lucana è pronta a dare una risposta ai lavoratori?
Giu 17