L’organismo ha tenuto un incontro con i tre responsabili regionali degli screening per verificare l’andamento del primo semestre 2021 e per discutere di una programmazione che consenta di recuperare i ritardi entro la fine dell’anno in corso
“La Commissione regionale Pari Opportunità ieri ha ascoltato, nel corso dei suoi lavori in videoconferenza, i tre responsabili regionali degli screening di prevenzione oncologica, la dottoressa Francesca Sanseverino per il cervico-uterino, il dottor Aldo Cammarota per il mammografico, ed il dottor Rosario Festa per il colon-retto. Obiettivo verificare, a partire dai dati degli esami 2020-2019, l’andamento del primo semestre 2021 e, soprattutto, una programmazione che consenta di recuperare i ritardi entro la fine dell’anno in corso”. Lo rende noto la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Margherita Perretti, precisando che “Nel 2020 abbiamo avuto 8.000 mammografie in meno su un 50 per cento degli inviti, con un’adesione scesa dal 62 al 50 per cento, un’adesione del 16 per cento allo screening cervicale, il più toccato dai ritardi (46 per cento nel 2019), e del 27 per cento per il colon-retto (37 per cento nel 2019), esame in cui la propensione degli utenti a rispondere agli inviti è più bassa”.
“Si è ripartiti – sottolinea Perretti – con la disponibilità sia delle sedi fisse (sei), che dei mezzi mobili, e ad oggi sono stati effettuati almeno 3.000 esami mammografici ed inviati 3.500 inviti per il colon-retto. Novità positiva è che le fasce di età per gli screening mammografici sono state estese al 100 per cento anche ai 45-49 anni e 70-74 anni, mentre in precedenza l’estensione a queste fasce era al 30 per cento in via sperimentale. Gli inviti all’utenza per i tre screening sono passati dalla modalità postale a quella telefonica. Per quanto concerne lo screening cervico-uterino la ripartenza è rallentata dalla riorganizzazione del sistema, completamente informatizzato. Certamente per tutte e tre le tipologie di esame occorrerà incrementare il numero delle sedute per poter recuperare tutti gli screening non effettuati nel 2020 entro l’anno in corso. La nota dolente è rappresentata dalla mancanza di un coordinatore a livello regionale, che non è ancora stato nominato dal dipartimento competente, importante punto di raccordo sia tra i vari soggetti che operano sullo screening a livello regionale, che con l’Osservatorio Nazionale. Molto importante sarà anche avviare una campagna di promozione degli screening oncologici, per aumentare il tasso di adesione sul territorio, anche nelle zone più periferiche”.
“In chiusura dell’incontro la Crpo – dichiara la presidente Perretti – ha concordato un momento di aggiornamento con i tre medici responsabili degli screening a fine luglio per verificare il trend, e poi a fine settembre, in modo da monitorare strettamente il recupero dei vecchi esami in parallelo ai nuovi e poter intervenire su eventuali criticità”.