Dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia Arti Visive Gallery in via delle Beccherie riapre al pubblico con la mostra “Il sè latente nei fotogrammi della nostra esistenza”, a cura dell’Associazione A.Ma.Sa.M.
L’esposizione è stata organizzata in collaborazione con il Matera International Photography e con Arti Visive Gallery,
All’inaugurazione hanno partecipato la Presidente dell’Associazione Lucia D’Antona e le volontarie, i soci, gli autori Angelo, Cosimo, Giorgia, Lino, Luciana, Maria Lucia, Roberto, Santa e Santina, la Presidente e legale rappresentante Rosangela Maino per “Oltre l’Arte” società, l’arteterapeuta Carla Cantore, l’Arcivescovo Monsignor Pino Caiazzo e Geo Coretti per Blu Video.
La mostra resterà aperta dal 19 al 24 giugno 2021 dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17,30 alle 20,30. Ingresso libero.
L’Associazione A.Ma.Sa.M., che svolge dal 1996 importanti e svariate attività nell’ambito della salute mentale nella persona della Presidente Lucia D’Antona annuncia che Arti Visive Gallery riapre il 18 giugno 2021, dopo più di un anno di chiusura, pur avendo continuato sui social media le sue attività culturali, ospitando il progetto da lei promosso e sostenuto, coadiuvato dalle volontarie Maria Teresa Cirillo, Giovanna D’Agostino, Nunzia Di Marsico, Bruna Losignore, Mariella Rago e Ester Esposito Vingiano.
La mostra denominata “Il sè latente nei fotogrammi della nostra esistenza” è stata ideata e condotta dall’arteterapeuta Carla Cantore e ede protagonisti nove autori: Angelo, Cosimo, Giorgia, Lino, Luciana, Maria Lucia, Roberto, Santa e Santina, i quali hanno realizzato opere artistiche utilizzando diversi mediatori artistici come il disegno, il fotocollage, la pittura e soprattutto il linguaggio fotografico in diversi luoghi del centro storico di Matera in particolare presso: Palazzo Lanfranchi, Museo Archeologico Domenico Ridola / San Francesco D’Assisi, Cattedrale, Museo Diocesano, Sala degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile e San Pietro Barisano.
La fotografia in questo progetto è stata utilizzata come linguaggio di comunicazione di sè, della propria interiorità e unicità, come strumento per veicolare il coraggio e l’iniziativa, per far uscire dal proprio isolamento, per portare i partecipanti a raccontare le loro emozioni.
Le fotografie realizzate raccontano non solo dell’individualità del singolo, ma anche dell’unione del gruppo formatosi durante questa esperienza e dell’umanità.
Il progetto, svoltosi tra settembre e novembre 2020 e concretizzatosi nelle opere dei partecipanti,sottolinea il rapporto che si è instaurato tra la comunità, le persone fragili, le Istituzioni civili e religiose, la Curia Arcivescovile di Matera.
Le opere sono un tassello di valori profondi che certificano sia il senso di ciascuno, per se stesso, sia la propria appartenenza a un progetto complessivo coerente e mirato.
Il linguaggio fotografico,come gli altri media artistici, offre una visione di apertura, una visione che non intende dimostrare nulla, ma suscitare domande, invitare a ragionamenti, offrire prospettive esistenziali, sollecitare interrogativi.
Il filo ispiratore e conduttore de Il Sé Latente nei fotogrammi della nostra esistenza, è l’uso partecipativo dei nuovi media, il coinvolgimento, la crescita individuale attraverso il contesto del lavoro di gruppo.
L’associazione A.Ma.Sa.M. ha ringraziato per la preziosa collaborazione l’Arcidiocesi di Matera-Irsina, Don Angelo Gallitelli, la Direzione regionale Musei della Basilicata, la dottoressa Silvia Padula, Funzionario Storico dell’Arte, Oltre l’Arte società cooperativa a r.l., Geo Coretti e la società Blu Video, Arti Visive Gallery e il Matera International Photography.
La fotogallery della mostra “Il sè latente nei fotogrammi della nostra esistenza” (foto www.SassiLive.it)