Dai dati dell’Osservatorio Inps sul precariato riferiti al I trimestre 2021, emerge con chiarezza come anche in Basilicata la misura eccezionale del blocco dei licenziamenti ha prodotto l’effetto positivo di una riduzione, rispetto allo stesso periodo del 2020, del 65% dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Motivo in più perché non ci si può permettere che tra un paio di settimane si aprano le porte della disoccupazione a un numero non quantificabile di lavoratrici e lavoratori, in assenza di un efficace sistema di politiche attive e di ammortizzatori sociali in grado di ricollocare e tutelare tutti i lavoratori. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi tre mesi del 2021 segnano una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-18%) in parte dovuta per i mesi di gennaio e febbraio agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, mentre a marzo 2021 si registra un recupero (+16%) rispetto allo stesso mese del 2020. Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni con contratto intermittente (-36%) e a tempo indeterminato (-25%). Dati gli effetti diffusi e trasversali, la flessione ha riguardato nel primo trimestre le assunzioni per tutte le classi dimensionali e per tutte le tipologie orarie; si evidenzia però una flessione più accentuata nelle imprese fino a 100 addetti (-22%) e per i rapporti di lavoro part-time (-26%). Le trasformazioni da tempo determinato nel primo trimestre del 2021 sono risultate anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-36%); nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del +13%. Le cessazioni nei primi tre mesi del segnano una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-33%) è stata particolarmente accentuata per i contratti stagionali (-58%) e i contratti intermittenti (-48%); per i contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio si registra una riduzione del 33%, mentre a marzo si ha una inversione con un incremento del 7%. La contrazione dei licenziamenti economici relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato è stata nel primo trimestre del 2021, rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, pari al -65%; nel contempo i licenziamenti disciplinari sono aumentati dell’8%. La cessazione per fine contratto è la tipologia che presenta la riduzione più marcata a causa della forte riduzione nelle assunzioni di contratti a termine (-38%).
Si assiste dunque – commenta Tortorelli – ad un lieve incremento delle risoluzioni consensuali, probabilmente derivanti dalla deroga al divieto attraverso accordi collettivi aziendali incentivati.
Resta il tema critico, seppur fisiologico in un periodo di persistente crisi economica, della flessione delle nuove assunzioni, soprattutto nelle piccole e piccolissime imprese che mostrano segnali di maggiore sofferenza.
Il Sindacato continuerà a portare avanti la sua richiesta di proroga del blocco generalizzato dei licenziamenti fino alla fine di ottobre. bisogna trovare una soluzione per prolungare la moratoria. Noi abbiamo delle idee e siamo pronti al confronto. Con questo spirito costruttivo e a sostegno delle nostre istanze per il rilancio del Paese, abbiamo deciso di dare continuità alla mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil: sabato 26 giugno saremo in piazza, con tre manifestazioni interregionali, non “contro”, ma “per” una proposta di crescita e di futuro. Il prossimo 26 giugno, la UIL, insieme a Cgil e Cisl, sarà a Bari con il segretario generale Pierpaolo Bombardieri”.