Antonio Di Giuseppe, Capogruppo di Idea Cambiamo al Comune di Potenza in una nota si inserisce nel dibattito relativo all’istituzione della facoltà di Medicina a Potenza e invita le forze politiche a non trasformare le questioni di interesse collettivo in vicende di campanile. Di seguito la nota integrale.
La nascita della facoltà di medicina e chirurgia ha sollevato inspiegabili rivendicazioni da parte delle istituzioni materne in merito alla decisione di fissare la sede del nuovo corso universitario nel capoluogo di regione.
La scelta fatta ricadere su Potenza, spiega il capogruppo di Idea Cambiamo al Comune di Potenza Antonio Di Giuseppe, ha suscitato il solito campanilismo mosso da un senso di rivalsa che trascura quanto questa decisione debba essere considerata come un’occasione per l’intera regione.
Trovo incomprensibile, prosegue il consigliere, come ogni qualvolta si realizzi un evento, si prendano iniziative di ampia portata che interessano la nostra città o si assumano decisioni che vedono coinvolta Potenza ed indirettamente l’intero territorio lucano immediatamente faccia eco quel senso di estromissione, di disparità sofferto dalla città dei Sassi.
Un senso di riconoscimento e di appartenenza che viene invocato ad intermittenza. Questo continuo sentirsi secondi a qualcuno che, prosegue Di Giuseppe, la capitale europea della cultura 2019 avverte ogni volta che si preferisce favorire altre realtà locali per promuoverne lo sviluppo e la crescita sulla base delle potenzialità di ciascuno, mal si sposa con quanto la stessa abbia fatto e continui a fare, in modo del tutto autonomo, per affrancarsi da questa terra.Si pensi all’accordo siglato con la regione Puglia per la promozione turistica e culturale della macro regione Bari – Matera o all’evento internazionale del G20 il prossimo 29 giugno che ha visto la partecipazione della città di Bari a scapito proprio degli altri comuni lucani. Fatti sui quali nessun esponente delle istituzioni potentine ha mai sollevato obiezioni pur essendo evidente e lampante la mancanza di un coinvolgimento delle stesse in tal senso.
Chiedere una maggiore considerazione, chiedere di non essere “trascurati” nelle decisioni regionali presuppone un anche un’inversione di tendenza. Per fare squadra nell’interesse della nostra regione, conclude Di Giuseppe, è necessario cambiare l’idea che, il beneficio per qualcuno possa rappresentare uno svantaggio per altri. Potenza e Matera pur se diverse per cultura e tradizioni sono accomunate dallo stesso senso di comunità; subordinare la possibilità di riconoscere opportunità utili e importanti per la crescita di questa Regione al ruolo che, ciascuna di queste due città riveste all’interno del panorama nazionale e non, significa danneggiare sempre più la Basilicata.