La scuola ha bisogno di essere messa in sicurezza. Per questo serve un progetto politico complessivo che non significa fare riforme epocali: a ribadirlo l’esecutivo regionale Uil Scuola Basilicata che si è tenuto ieri a Potenza in modalità mista (in presenza e in collegamento video) alla vigilia della manifestazione confederale del 26 giugno.
Il segretario regionale Uil Scuola Luigi Veltri – presente quello confederale regionale Vincenzo Tortorelli – ha sintetizzato i punti al centro della nuova fase di iniziativa sindacale.
Tra pochi giorni- ha detto – ci sarà un licenziamento di massa – come ogni anno, diranno alcuni – rileva Turi.
È una situazione al limite, alla quale non vogliamo più essere abituati.Il lavoro va tutto rispettato anche quello intellettuale, specie quando è in atto un’assurda sostituzione di personale. Sembra di essere nella logistica in cui si licenziano alcuni per assumerne altri, per aumentare i profitti. È proprio ciò che per motivi politici si sta perpetrando nella scuola.
Questi i punti in sintesi:
– Eliminare in sede di conversione del D.L sostegni bis ogni intervento legislativo nella materia contrattuale, in particolare:
• eliminazione dei vincoli che condannano una parte dei docenti e dei DSGA a restare sulla scuola di servizio assegnata, in sede di assunzione in ruolo, creando una inaccettabile condizione di disparità di trattamento, con evidenti profili di incostituzionalità;
• eliminazione della modifica, per via legislativa, dell’orario e degli impegni dei docenti, nei periodi di sospensione delle lezioni aggirando la contrattazione;
• eliminazione dello strumento della didattica a distanza per alcune categorie di studenti (con patologie gravi o immunodepressi) che si configura come un attacco all’insegnamento e alla sua autonomia, relegando la scuola a servizio assistenziale;
• eliminazione della disposizione che prevede che i candidati che non superano le prove di un concorso ordinario non possono presentare domanda di partecipazione alla procedura concorsuale successiva per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non hanno superato le prove.
– investire in edilizia, in presidi sanitari per rendere sicure le scuole e organici adeguati alla riduzione di alunni per classe;
– estendere il tempo scuola e diffondere al Sud il tempo pieno;
– superare la distinzione tra organico di diritto e di fatto rendendo tutti i posti liberi e vacanti utili per l’assunzione a tempo indeterminato.
– avviare una nuova stagione di relazioni sindacali per i rinnovi contrattuali;
Per il personale docente
Fase transitoria di reclutamento:
– prevedere una fase transitoriacon un nuovo piano di reclutamento che istituisca un corso-concorso per titoli e servizio con formazione in itinere, esame finale ed assunzione a tempo indeterminato, per tutti coloro che sono abilitati o specializzati sul sostegno e per tutti coloro che pur in assenza di abilitazione o di specializzazione vantano un’esperienza lavorativa di almeno tre annualità di servizio a tempo determinato;
Riforma del reclutamento a regime:
– la fase transitoria è il presupposto giuridico necessario per l’avvio ordinato e in sicurezza del nuovo anno scolastico e per una fase nuova di reclutamento da prevedere, a regime, con contratti a tempo determinato triennali (da stabilizzare nel triennio), attraverso appositi percorsi formativi e di valutazione periodica e finale che ne prevedano la stabilizzazione alla fine dei tre anni per garantire la continuità didattica, il superamento dello squilibrio territoriale tra domanda ed offerta di lavoro e un sistema di reclutamento finalmente in grado di rispettare i tempi della scuola.
Per i docenti di religione cattolica:
– stabilizzazionedei precari con almeno tre annualità di servizio di servizio attraverso un concorso straordinario riservato non selettivo che porti alla formazione di una graduatoria a scorrimento fino al suo completo esaurimento;
– necessità dello scorrimento totale della graduatoria degli idonei del 2004.
Per il personale ATA
– dare una soluzione di valorizzazione degli Assistenti amministrativi facenti funzione che non posseggono la laurea, attraverso un percorso riservato di reclutamento specifico;
– incrementare l’organico di 2.288 posti, del personale ATA relativamente al profilo del Collaboratore scolastico che consenta la mobilità degli ex LSU stabilizzati le cui procedure di internalizzazione e transito a tempo pieno, senza per questo dover intaccare aspettative legittime di altri precari dello stesso profilo.
Per la Dirigenza scolastica
– finanziare il Fun in modo strutturale e pluriennale per riallineare le retribuzioni evitando l’increscioso fenomeno dell’incapienza;
– sollecitare gli organi di controllo a restituire gli atti dall’anno scolastico 17/18 e 18/19 riprendendo così i CIR delle annualità arretrate;
– nomina di dirigenti e DSGA titolari sulle scuole autonome ai sensi del comma 978 della legge di bilancio attingendo dalle graduatorie dei vincitori sia del concorso 2011 che del 2017;
– attraverso una” intesa” prevedere un piano di rientro dei dirigenti scolastici in servizio fuori regione
– liberare i dirigenti scolastici dalle responsabilità improprie che di fatto appartengono agli Enti locali che devono provvedere all’adeguamento degli edifici scolastici.