Rapporto Banca d’Italia sull’economia lucana, Summa (Cgil): “Basilicata dentro declino economico preoccupante, subito un Piano del Lavoro”. Di seguito la nota integrale.
“Il rapporto della Banca d’Italia sull’economia lucana nell’anno della pandemia conferma quanto da noi in più occasioni ribadito: la Basilicata è dentro un declino economico preoccupante, a cui occorre porre rimedio con una visione e soprattutto programmazione. La nostra regione è ormai in mezzo al mare senza una rotta, pur avendo a disposizione risorse economiche come mai avute prima. Adesso non c’è più tempo da perdere. Il governo regionale si apra al confronto con tutte le forze sociali e imprenditoriali per definire un Piano del Lavoro per costruire la Basilicata dei prossimi anni”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa.
Riduzione del Pil, crollo dell’automotive e delle royalties del petrolio, “drastica” riduzione del turismo, perdita di 2.500 posti di lavoro, 19.000 lavoratori in cassa integrazione, 23% delle famiglie in povertà relativa contro la media del 10,1% in Italia.
“Il Pnrr – spiega Summa – impone un cambio di passo radicale per la ripresa del Mezzogiorno e del Paese, per aumentare l’occupazione in particolare giovanile e femminile e per ridurre i divari territoriali Nord-Sud, aree urbane e aree interne, centro e periferie. Non abbiamo più tempo, questa è l’ultima occasione per la Basilicata di invertire questa triste tendenza.
La crisi dovuta alla pandemia si potrà superare solo attraverso le trasformazioni della digitalizzazione e della riconversione green, che deve partire dagli investimenti in istruzione e ricerca e dalla riforma della pubblica amministrazione, attraverso nuove assunzioni e concorsi pubblici di tecnici e laureati per rafforzare la capacità progettuale delle risorse e la loro qualità e la capacità di spesa in termini brevi.
Gli investimenti e le riforme che si decideranno nel piano – continua Summa – incideranno profondamente sui processi economici e sociali della Basilicata e del Paese ed è per questo che riteniamo il confronto con il governo regionale né esaustivo né concluso. Con riferimento all’efficacia delle tappe in successione del cronoprogramma, al rispetto degli obiettivi generali e intermedi attesi con riferimento all’impatto economico, occupazionale e sociale, deve avvenire ad ogni livello attraverso approfondimenti strutturati e programmati sulle singole questioni, ben oltre la mera informativa. Ciò sia per una puntuale comprensione degli aspetti di dettaglio, sia per valutarne la concretezza e l’impatto economico e occupazionale.
Per questo riteniamo che su tali temi venga garantito preventivamente un confronto rafforzato e, se del caso, una negoziazione con le organizzazioni sindacali anche per i progetti finanziati con fondi europei e nel programma Next generation EU – conclude Summa -. È necessario che tutti gli interventi, anche di sostegno alle imprese, debbano prevedere alcune condizionalità per noi prioritarie: la realizzazione di incrementi occupazionali, in particolare per giovani e donne, il riequilibrio delle diseguaglianze sociali e territoriali, la realizzazione di investimenti sui temi della salute e sicurezza, la qualità della spesa”.