Mancano poche ore poi l’Italia – che si tinge tutta di bianco per la prima volta dopo molti mesi – accantonerà le ultime misure restrittive. Da lunedì 28 giugno saremo più liberi: via il coprifuoco, ma soprattutto via le mascherine all’aperto. Non sempre però. Perché per lasciarle in tasca o in borsa (comunque bisogna averle sempre a portata di mano) dovrà essere garantito il giusto distanziamento tra le persone.
Inizia così una nuova fase, ma la battaglia contro il Covid resta. Soprattutto dopo l’arrivo, anche in Italia, della variante Delta che preoccupa non poco gli esperti. Anche perché secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità la nuova mutazione del virus individuata per la prima volta in India è arrivata a sfiorare il 17% di tutti i contagi Covid nella Penisola e probabilmente diventerà dominante entro l’estate anche sulla base di quanto annunciato nei giorni scorsi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie secondo il quale “la variante Delta entro la fine di agosto rappresenterà il 90% di tutti i virus Sars-CoV-2 in circolazione nell’Ue. Messi insieme tutti questi elementi potrebbe portare quindi a un rialzo dei casi. Ed è per questo che il governo punta a vaccinare quante più persone è possibile (all’appello mancano nel frattempo però 2,7 milioni di over 60) e preme l’acceleratore sui richiami. Rassicurando le Regioni sull’arrivo di 14 milioni di dosi (tra Pfizer e Moderna) e con gli esperti che ora consigliano di andare in vacanza con il richiamo vaccinale fatto.
Del resto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts, nell’intervista rilasciata al nostro giornale è stato chiaro: “Via le mascherine all’aperto – ha spiegato – ma se i contagi risalgono saremo costretti a rimetterle”. Facendo notare che “il monitoraggio consente di capire come evolve la situazione e semmai intervenire, anche reintroducendo le misure”.
Per ora è grazie al crollo dei contagi nelle ultime settimane (arrivati ormai a meno di mille al giorno) con le terapie intensive e i ricoveri ordinari al 3% di occupazione, ben sotto la soglia di allerta (fissata rispettivamente al 30 e al 40%), l’indice Rt stabilmente sotto uno da oltre un mese (fermo da settimane a 0,68-0,69) e con l’incidenza precipitata a dieci casi per centomila abitanti, che tra poche tutta Italia sarà nuovamente zona bianca. Con un’avvertenza che arriva dall’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ma è condivisa da molti: “Da domani abbassiamo le mascherine all’aperto, è un segnale positivo, ricominciamo dopo un anno e mezzo a conquistare spazi di normalità – dice D’Amato – ma non dobbiamo smettere di stare attenti, la guardia deve sempre rimanere alta”. Questo perché l’esperienza ci ha insegnato che il virus sa convivere con noi meglio di come noi sappiamo farlo con lui. Almeno per ora.