Il Consigliere regionale IDV Nicola Benedetto commenta le dichiarazioni del premier Monti in merito alle misure necessarie per far ripartire l’economia anche in Basilicata. Riportiamo di seguito la sua nota integrale
Prendiamo sul serio il Premier Monti e la sua sollecitazione per un “subbuglio innovativo” al Sud e De Filippo, appena si sarà liberato dell’incombenza delle nomine negli enti sub regionali, cioè non appena tutte le tessere del mosaico saranno al proprio posto, faccia il Monti e si faccia promotore del “subbuglio innovativo”.
Per ordine. La situazione economica del Sud e’ seria -ha sottolineato Monti- patisce la crisi generale dell’economia e la fase recessiva del nostro Paese e non solo. Lo fa in maniera accentuata a causa del minore peso dell’industria esportatrice, solo il 10% di quella dell’intera Italia a fronte di una popolazione pari a un terzo. Il Sud soffre strutturalmente di divari gravi nella qualita’ dei servizi pubblici e collettivi per i cittadini e per le imprese; minore capacita’ della scuola di compensare l’effetto del divario sociale sulla competenza degli studenti; peggiore qualita’ della formazione e dei sistemi pubblici per l’impiego; peggiore qualita’ dei servizi ferroviari; peggiore assistenza agli aziani non autosufficienti e all’infanzia; peggiori condizioni di contesto per l’avvio e l’espansione delle attivita’ imprenditoriali. Tuttavia, ha detto ancora il premier, esistono nel Sud numerose eccezioni a questo quadro, frutto della voce dei cittadini, della capacita’ e determinazione di politici locali che a quella voce sanno rispondere, di azioni pubbliche di lunga leva, soprattutto di quelle promosse dall’Unione Europea. Ma “manca la massa critica, quel subbuglio innovativo che spinga la gran parte della classe dirigente locale a cambiare e i cittadini a domandare allo Stato non soluzioni privilegiate ma la soddisfazione di diritti collettivi”. Ciò che non è chiaro nelle parole di Monti è in che cosa consista quel «subbuglio innovativo». Soprattutto se non sarà il Governo, pur senza assistenza e senza aiuti clientelari, a guidare il percorso.
L’istituzione di un Ministro per la Coesione territoriale e l’indicazione di una personalità del livello di Fabrizio Barca hanno rappresentato un primo segnale al Paese sulla scelta di reinserire il capitolo Mezzogiorno nell’agenda del Paese. Ma tutto ciò non basta. Appare ancora insufficiente, almeno sino ad oggi, la strategia volta a riattivare il processo di accumulazione di capitale produttivo, attraverso l’attrazione di investimenti esterni all’area e la creazione di attività in nuovi mercati a maggior tasso di innovazione. È su questi temi – come sottolinea il vice presidente Svimez Luca Bianchi – che la priorità Mezzogiorno dovrebbe entrare nell’agenda. La disponibilità nel Sud di risorse europee, sia dei Programmi regionali sia, ad esempio, del Programma Ricerca e Competitività potrebbe consentire di “anticipare” in quest’area i contenuti di un piano nazionale di politica industriale in grado di accompagnare tale azione. Credo sia improcrastinabile – è l’appello di Bianchi da raccogliere – riportare l’attenzione del Governo sulla questione, affinché si impegni a livello comunitario per la revisione dei meccanismi di calcolo che stabiliscono chi deve stare dentro o fuori la Convergenza (ex Obiettivo 1). E’ da tempo che ripeto che in Basilicata non è tutto Pil quello che luccica agli occhi dell’UE, perchè se siamo usciti dalla Convergenza non è perché abbiamo fatto così bene negli anni passati da meritarci il ‘premio’ dell’esclusione. Siamo usciti perché altri Paesi sono entrati ed alla mensa dei poveri non tutti possono stare seduti a tavola e anche perché ci sono fattori che incidono sul calcolo dei parametri che inevitabilmente falsano il nostro Pil. E noi, in Basilicata, dobbiamo vivere il paradosso del petrolio che gonfia il Pil, non dà occupazione bensì il contentino della card carburante di 100 euro all’anno.
E allora la richiesta lanciata dal segretario confederale della Cgil, e responsabile Mezzogiorno, Serena Sorrentino, al ministro Barca di istituire una task force per la Calabria sui fondi strutturali, come gia’ fatto per la Campania e la Sicilia, sia estesa anche alla Basilicata per accompagnare e valutare la coerenza tra la spesa regionale e il piano di azione e coesione. Un’occasione per ripensare la strategia di spesa delle ultime annualità del PO Basilicata 2007-2013. Quanto alla scelta di Monti di rilanciare il Sud attraverso il Piano per Pompei, anche noi abbiamo la nostra Pompei: i Sassi di Matera, attrattore turistico non solo per Pasqua e Pasquetta, ma per tutto l’anno e presidio di sviluppo per un intero territorio. Si tratta solo di crederci di più e investire di più.
Sia chiaro: tutto il contrario del “subbuglio innovativo” è quell’editto di Franceschiello “facite ammuina”. Ecco che cosa si legge nella Collezione de’ regolamenti della Real Marina, anno 1841: «All’ordine “facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla». In italiano: «All’ordine “facite ammuina” tutti coloro che sono a prua vadano a poppa e quelli che sono a poppa vadano a prua; quelli che sono a dritta vadano babordo e quelli che stanno a babordo vadano a dritta; tutti quelli che sono sottocoperta salgano sul ponte e quelli che sono sul ponte scendano sottocoperta; chi non ha nulla da fare, si agiti di qua e di là».
Nicola Benedetto, Consigliere regionale IDV