Approvate all’unanimità le relazioni associative rispettivamente quella morale del presidente Pancrazio Toscano e quella del segretario amministrativo Raffaele Marasco. Ad accogliere i delegati la sezione di Irsina, guidata dalla presidente Raffaella Langone, che ha assunto la presidenza dei lavori e condotto l’assemblea fino alle operazioni di voto. Un’assemblea in forma mista che ha visto la partecipazione di 60 delegati nel rispetto delle norme anticovid e gli altri in collegamento da remoto. A esprimere un ringraziamento a dirigenti e donatori il sindaco di Irsina Nicola Morea intervenuto nei saluti dopo l’intervento del dottor Gerardo Silvano e del presidente dei revisori dei conti Michele Fierro. “ La pandemia ha fermato il mondo ma non la generosità dei donatori di sangue”. Ha così esordito Toscano che ha continuato: “lo scorso anno abbiamo registrato un incremento significativo, rispetto al 2019, pari al 14% sul totale delle raccolte. L’attenta programmazione delle giornate di raccolta e la prenotazione delle presenze nelle diverse fasce orarie al fine di evitare assembramenti, nel rispetto delle varie disposizioni governative, in materia di prevenzione e sicurezza (vari DCPM), ha contribuito ad ottenere tale risultato. Primaria attenzione è da rivolgere alla promozione del dono del sangue e alla costituzione di nuovi gruppi sezionali in aree in cui la Fidas non è presente. L’attività di sensibilizzazione, di reclutamento di nuovi gruppi e di fidelizzazione dei donatori di sangue ed emocomponenti è prioritaria oltre per la crescita della Fidas ma soprattutto per sopperire alle perdite che si registrano sul territorio dovute allo spopolamento e al persistente andamento demografico, caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione delle nascite con conseguente progressiva diminuzione della quota di giovani presso i quali indirizzare l’azione di reclutamento di nuovi donatori. La costituzione di nuovi gruppi, il rinnovo degli organismi dirigenziale Fidas con l’inserimento di neo-dirigenti eletti impone l’obbligo di predisporre un percorso formativo continuo e serrato. Percorso formativo che ha lo scopo di formare una dirigenza associativa in grado di rapportarsi con le specificità dell’ambiente sanitario con il quale il volontario del sangue deve relazionarsi.
Maggiore impegno va orientato nello stimolare il dialogo con le istituzioni regionali al fine di essere protagonisti e dare il nostro contributo nell’ individuare le linee organizzative per contribuire al Programma nazionale per il raggiungimento dell’autosufficienza.Le vicende dei vaccini degli stessi volontari di segreteria è segno lampante dell’assenza di sensibilità nei confronti di un volontariato che contribuisce al bene della persona e della sanità stessa. La gestione finanziaria, attenta e scrupolosa, ha permesso di trasferire risorse alle sezioni anche se purtroppo la pandemia non ha permesso di organizzare tutte le varie forme di promozione e di visibilità che si sono messe in campo negli anni scorsi. Tutto quanto detto richiede un grande impegno da parte di tutti. Non un uomo al comando, ma un gruppo coeso, propositivo ed operoso, assumendone ognuno le proprie responsabilità in base agli impegni assunti”.