Con il documentosi impegna il Presidente Bardi e la Giunta regionale amodificare il Piano regionale dei Trasporti 2016-2026, e a formalizzare in una apposita scheda del Recovery Plan Basilicata la prosecuzione della tratta.
Il Consiglio regionale della Basilicata, riunitosi nel pomeriggio di oggi, in seduta straordinaria, su richiesta del consigliere Luca Braia (Iv), ha affrontato il tema del completamento del raccordo Ferrandina-Matera e suo prosieguo verso la dorsale adriatica.
L’Assemblea, dopo la comunicazione del Presidente della Regione, Bardi, ha licenziato a maggioranza con 14 voti favorevoli di Fi, Lega, Fdi, Iv, M5s e Pd e l’astensione del consigliere Bellettieri(Fi) una risoluzione propostadai consigliere Braia e Polese (Iv) e sottoscritta da tutti i gruppi consiliari con la quale si impegna il Presidente Bardi e la Giunta regionale a: “modificare il Piano regionale dei Trasporti 2016-2026, trattandosi peraltro di opera già finanziata;a formalizzare in una apposita scheda del Recovery Plan Basilicata la prosecuzione della tratta Ferrandina-Matera per l’asse ferroviario Adriatico Bari-Taranto;ad essere in linea con le scelte europee e nazionali, riportate nella scheda della Missione 3 del PNRR, ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’, nella quale gli investimenti sulla rete ferroviaria sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano, attraverso il completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, all’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria”. L’impegno richiesto alla Giunta regionale è teso “ad adoperarsi attivamente per l’accelerazione dei lavori di completamento della tratta Ferrandina-Matera;ad esercitare attraverso opportune intese e coordinamenti con i governi di Puglia e Campania, le dovute pressioni sul Governo nazionale, affinché con i collegamenti per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, si possa utilizzare la Ferrovia statale per il trasporto di merci verso la Puglia e dorsale Adriatica, atteso e considerato che la ferrovia a scartamento ridotto (FAL) non consente il trasporto di container, macchinari e mezzi d’opera di dimensioni incompatibili con l’esistente sistema ferroviario”.
Con il documento si sottolinea che “l’UE, se vorrà soddisfare le esigenze di passeggeri e imprese, dovrà necessariamenteinvestire nel potenziamento sia dei servizi offerti che delle infrastrutture di collegamento fra le diverse parti d’Europa e fra queste e il resto del mondo; completare, pertanto, i corridoi ferroviari Ten-T, tra cui quello Mediterraneo che passa anche dalla Basilicata, potenziare i nodi e le direttrici ferroviarie e puntare all’alta velocità di rete anche per le merci oltre che per i passeggeri è uno dei principali obiettivi che l’Europa intende raggiungere”. Precisato che “Nella scheda della Missione 3 del PNRR nazionale, ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’, negli investimenti sulla rete ferroviaria è previsto l’aumento della competitività dei sistemi produttivi, in particolare del Sud, attraverso il miglioramento dei collegamenti ferroviari. L’investimento sulla rete ferroviaria porta a compimento i principali assi ferroviari, rafforzandoli e legandoli alla rete AV-AC e punta al trasporto su ferro di persone e merci. Pertanto, gli investimenti sulle reti ad alta velocità e alta capacità, nonché sui nodi ferroviari nazionali e regionali, con particolare attenzione al Mezzogiorno (compresi quelli per l’accessibilità delle stazioni ferroviarie)ridurranno il divario in termini di infrastrutture ferroviarie esistenti, incidendo positivamente sulla qualità dei servizi e sui tempi di percorrenza e migliorando la coesione sociale.L’investimento 1.6: ‘Potenziamento delle linee regionali’, nello specifico, prevede interventi che mirano a potenziare e rafforzare le linee ferroviarie regionali (siano esse interconnesse o meno alla rete infrastrutturale ferroviaria nazionale), sostenendone anche il collegamento e l’integrazione con la rete nazionale ad alta velocità, in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno”.
“Anche dalle schede che la Regione Basilicata ha inviato al Governo nazionale per la Missione 3 -viene evidenziato nella risoluzione – si legge come gli interventi strategici debbano puntare allo sviluppo della rete AV-AC e al loro collegamento per il completamento dei corridoi TEN-T per passeggeri e merci, nonché allo sviluppo della piattaforma logistica in Val Basento per consentire l’intermodalità nella ZES ma, soprattutto, per unire le dorsali tirrenica e adriatica; lo stato dell’arte attuale vede il ‘Costo a Vita Intera’ dell’opera, ad oggi, essere pari a 365 milioni di euro. Il finanziamento finora stanziato dal MIT ammonta a 315 milioni di euro, di cui 60 milioni di euro previsti nell’aggiornamento 2018-2019 del Contratto di Programma 2017-2021 e 50 mln già inseriti nel Recovery Plan. Per il suo completamento il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha nominato Commissario Straordinario Vera Fiorani, AD e DG di Rete Ferroviaria Italiana. Subito a valle della disponibilità del finanziamento, RFI ha avviato la progettazione delle opere di completamento della nuova tratta ferroviaria a semplice binario elettrificata, nonché gli interventi necessari per l’adeguamento delle opere civili già realizzate alla normativa vigente (NTC, specifiche tecniche di interoperabilità STI SRT e sicurezza in galleria, etc…). Sono stati individuati e realizzati in anticipo una serie di interventi finalizzati al recupero e alla manutenzione delle opere esistenti, nonché interventi propedeutici alla progettazione”.
“Da 150 anni la città di Matera e la sua provincia – viene rimarcato con il documento – aspettano il collegamento ferroviario con la rete nazionale, più volte promesso e mai realizzato e che tale collegamento è indispensabile, tra l’altro, per dare grande impulso ai settori produttivi, agevolando la circolazione nazionale di persone e merci e, in particolare, al comparto turistico provinciale e regionale oltre che utile a far uscire dall’isolamento i comuni dell’alta collina Materana e, in particolare, quelli di Stigliano, Aliano, Cirigliano, Gorgoglione, Accettura, San Mauro Forte alcuni dei quali, secondo dati Istat, sono a rischio di estinzione da spopolamento;già nel 1902 la città di Matera chiese a Zanardelli il collegamento di Matera alla ferrovia nazionale(Grumo-Matera-Ferrandina-Pisticci-Montalbano-Lagonegro); nel 1906 il Consiglio comunale di Matera chiese con forza la realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera-Bari. Si costituì un comitato, con presidente Tommaso Vizziello, Sindaco della città; nel 1911 si firmò la convenzione fra Stato e Ferrovie Calabro-Lucane (FCL) e nel 1915 fu realizzata la ferrovia a scartamento ridotto Bari-Matera (FCL). Nel 1947 la Camera di Commercio di Matera chiese il collegamento ferroviario statale di Matera a Casal Sabini e negli anni 1950-1970 grande fu l’impegno del senatore Schiavone e del senatore Bolettieri a favore di una ferrovia statale a Matera. Sin dal 1964, si avanzano due ipotesi di collegamento di Matera alle FS: a). Metaponto-Matera-Bari; b). Metaponto – Matera- Cerignola- Foggia; con provvedimento risalente al 1986 furono avviati lavori di realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera, realizzata per l’80 per cento (galleria Miglionico, viadotti e stazione La Martella);detti lavori, interrotti, costituiscono un vero caso Italiano di ‘grande incompiuta’; negli anni si sono interessati della Ferrovia Nazionale a Matera gli allora ministri Pecoraro Scanio, Antonio Di Pietro, Graziano Del Rio, gli onorevoli parlamentari lucani Buccico e Belisario con atti di Sindacato ispettivo nel 2007 e nel 2010, oltre che l’onorevole Latronico con interrogazione in commissione nel 2015; nel 2016, l’onorevole Maria Antezza, dopo un incessante lavoro in Parlamento e nelle Commissioni,riusciva a far approvare un emendamento per stanziare 210 milioni di euro alla legge di Bilancio 2017 che è diventato legge. Con la legge 11 dicembre 2016, n. 232, negli anni 2017-2018 (Governo Renzi) furono, quindi, stanziati i 210 milioni di euro per il completamento della Ferrandina – Matera, che si aggiungevano ai residui accantonati di 45 milioni di euro e si avviarono i lavori di riprogettazione con primi interventi nella galleria di Miglionico; l’AD Gentile di RFI e il Ministro Graziano Del Rio, a Matera, il 10 luglio 2017, insieme agli onorevoli Maria Antezza e Ludovico Vico, oltre che al presidente dell’Associazione Matera Ferrovia Nazionale, Nicola Pavese, parteciparono ad una grande iniziativa pubblica per fare il punto sullo stato di attuazione della progettazione preliminare per il completamento della linea ferroviaria Ferrandina-Matera.Tra i parlamentari lucani, l’onorevole Mirella Liuzzi il 24 giugno 2016 è stata prima firmataria di una risoluzione in commissione Trasporti alla Camera, che impegnava il Governo ad assumere iniziative per attribuire carattere prioritario al completamento della linea ferroviaria Ferrandina-Matera-La Martella e, contestualmente, a valutare la possibilità di realizzare un collegamento ferroviario per collegare la città di Matera anche al versante pugliese”.
“Recentemente – viene specificato con la risoluzione – la somma disponibile per il completamento della tratta è stata integrata di 50 milioni di euro in prima tranche e 60 milioni di euro in seconda tranche per una disponibilità ad oggi totale di 365 milioni di euro;a seguito di tali eventi, RFI ha riprogettato l’opera anche per i necessari adeguamenti alle norme europee (elettrificazione, uscite di sicurezza in galleria, risistemazione della stazione ferroviaria di La Martella, controllo dei viadotti, ecc), con avvio dei lavori preliminari e impegno delle prime somme; la tratta Ferrandina-Matera, con innesto sulla linea Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno-Napoli, può finalmente collegare su ferro i due capoluoghi di Provincia Matera e Potenza e le sue aree interne, altrimenti raggiungibili solo su gomma, con ricadute negative sull’ambiente e in termini di sicurezza, oltre che dispendio di risorse regionali;le FAL non hanno consentito ad oggi l’uscita dall’isolamento di Matera e della sua provincia, nonostante gli ultimi investimenti legati al raddoppio selettivo con lo scartamento ridotto che non hanno garantito il collegamento diretto con lo scartamento ordinario della dorsale adriatica Adriatico/Bari/Matera/resto della Basilicata”. “Preso atto che la diramazione Ferrandina-Matera riveste particolare importanza anche sul piano provinciale per la connessione della Città dei Sassi e della sua provincia all’Alta Capacità di rete Salerno-Taranto, con conseguente allacciamento, nella stazione di Salerno, all’alta velocità sulla dorsale Tirrenica (Firenze-Bologna-Milano-Torino), servita dalle Frecce di Trenitalia- viene puntualizzato nel documento – la prosecuzione della Ferrandina Matera verso la Puglia, con adeguate soluzioni strategiche, rappresenta una imprescindibile opportunità di collegamento razionale, economico e altamente funzionale tra il Tirreno e l’Adriatico, sia per la città di Matera, che per il territorio provinciale e regionale, che tra questi due mari sono ‘cerniera’;il congiungimento ferroviario Tirreno-Adriatico potenzia il collegamento con il Metapontino, lo stesso Ionio e il Salento, unendo tre mari e relativi porti, secondo un sogno che fu già dell’allora Presidente del Consiglio onorevole Zanardelli (legge n.140/1904); tale importante infrastruttura costituirà supporto strategico e vitaleper l’economia e le produzioni pugliesi, calabresi e lucane (vedi Metapontino, zone Economica Speciale Ionica e del Potentino); il problema, pertanto, non è solo di viaggiatori o turisti, ma di agricoltura, industria, commercio e artigianato, né è solo lucano o materano, ma meridionale e di valenza meridionalistica; il completamento del collegamento ferroviario Ferrandina-Matera, con prospettiva di prosecuzione verso l’Adriatico (asse ferroviario Bari-Taranto) costituisce opera strategica di particolare rilevanza sociale per la Provincia di Matera e per il Sud;nel piano infrastrutturale nazionale, su 12 opere per le quali si prevede un commissario, due riguardano proprio il territorio lucano. Sono stati stanziati per il completamento dell’opera ferroviaria Ferrandina-Matera 365 milioni di euro e il progetto è stato approvato a luglio scorso dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici ed è inserito nell’elenco degli interventi, il Commissario potrà utilizzare ogni tipo di procedura per accelerarne la realizzazione comunque prevista entro il 2026. Il secondo commissario lavorerà sull’ammodernamento della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno; tra i 29 commissari nominati dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini anche il nome di Vera Fiorani, già amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria italiana (Rfi). Alle opere ferroviarie, secondo il PNRR, sono destinati 60,8 miliardi di euro, di cui 28,6 al Sud. Vera Fiorani si occuperà di 4 opere ferroviarie: anello ferroviario di Roma, Salerno-Reggio Calabria, Ferrandina-Matera La Martella, e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia; che il Consiglio provinciale di Matera, in data 9 giugno, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per sollecitare Rete Ferroviaria Italiana, di concerto con il Commissario Governativo Vera Fiorani, nominata dal Governo Draghi, ad aprire i cantieri, accelerando la definizione delle necessarie procedure al fine di completare entro tempi ragionevolmente brevi il collegamento Ferrandina-Matera, i cui lavori sono già assistiti da copertura finanziaria e relativo stanziamento;che anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Matera in una nota hanno chiesto al Consiglio regionale della Basilicata odierno di inserire tra le priorità la realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera e il prolungamento all’asse adriatico nel piano strategico dei trasporti. Anche per le sigle sindacali si tratterebbe di un primo atto, naturale e logico, da parte della Regione Basilicata per intraprendere una traiettoria infrastrutturale intelligente di collegamento tra le diverse zone industriali di Tito, Potenza, Valbasento, La Martella e Jesce tra di loro e queste con le direttrici ferroviarie tirreniche e adriatica, con il porto di Taranto, Salerno, Bari e Brindisi per sostenere lo sviluppo industriale e merceologico lucano. Appare, altresì, illogico il raddoppio selettivo nella tratta Borgo Venusio-La Martella, finanziato con 5.9 milioni di euro, che concentrerebbe a Venusio tutti gli incroci in linea tra Altamura e Matera Villa Longo. L’ingresso e l’uscita della stazione corrisponderebbero e costringerebbero il treno a ritornare indietro nella direzione di arrivo; non si comprende la ratio della scheda che la Regione Basilicata ha inviato al PNRR (e che ha fatto generare molti dubbi), relativa alla realizzazione e completamento dei collegamenti della rete Tent n. 1 Missione 3 ambito tematico A clusters 1 ‘Direttrice Salerno-Taranto Tratta Ferrandina Matera La Martella, realizzazione del collegamento Matera La Martella-Matera Centrale per 234 milioni di euro, che andrebbe rivista, modificandola come collegamento diretto con la dorsale adriatica; tra gli obiettivi del PNRR, in linea con gli obiettivi dell’Europa, c’è il potenziamento della mobilità su ferro e il potenziamento delle reti ferroviarie regionali”.
“Ritenuto indispensabile dare seguito alle sollecitazioni della Associazione Matera Ferrovia Nazionale e alle interlocuzioni nazionali- viene sottolineato ancora nella risoluzione-si ritiene opportuna una forte sollecitazione da parte delle Istituzioni regionali affinché la struttura commissariale possa essere particolarmente sensibilizzata, perché non si protraggano ulteriormente i tempi per la realizzazione del progetto”.
Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Braia (Iv), Acito e Bellettieri (Fi), Perrino e Leggieri (M5s), Coviello e Quarto (Fdi), Cifarelli (Pd), Cariello (Lega).
Completamento ferrovia Ferrandina-Matera, relazione di Bardi in Consiglio
Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha esposto in Consiglio regionale i dati tecnici che fanno riferimento alle opere in corso per il completamento del raccordo ferroviario Ferrandina – Matera e suo prosieguo verso la dorsale adriatica.
“Si tratta di un’opera importante – ha detto Bardi – che colmerebbe un gap che dura molti anni. Come Presidente della Regione – ha aggiunto – assicuro la massima attenzione a questa progettualità che riguarda non solo Matera ma l’intera Basilicata”.
Questa nel dettaglio la relazione di Bardi.
La riprogettazione complessiva dell’opera ferroviaria Ferrandina Matera è stata necessaria da parte di Rete Ferroviaria Italiana (la cui Amminstratrice Delegata con recente provvedimento è stata nominata Commissaria straordinaria proprio all’opera in questione) e ha dovuto tener conto delle attuali normative europee in tema di infrastrutture ferroviarie quali l’elettrificazione, il controllo dei viadotti, la sistemazione delle stazioni Ferrandina e Matera La Martella.
In particolare, il progetto “Nuova linea Ferrandina – Matera La Martella” prevede il collegamento della città di Matera alla rete ferroviaria nazionale, atteso che il capoluogo è collegato via ferrovia solo verso Bari, attraverso una linea a scartamento ridotto gestita dalle Ferrovie Appulo-Lucane (linea Bari-Altamura-Matera)
e stazioni ubicate sulla rete ferroviaria nazionale più vicine a Matera sono quelle di Metaponto (se si proviene da Sud) e Ferrandina (se si proviene da Nord).
Gli interventi consistono nel completamento della linea Ferrandina – Matera, a semplice binario elettrificata per uno sviluppo di circa 20 km, i cui lavori sono stati avviati e poi sospesi negli anni ‘90.
La “Nuova linea Ferrandina – Matera La Martella” garantirà il collegamento ferroviario di Matera sia con le città di Salerno e Napoli (porte di accesso del mezzogiorno al sistema Alta Velocità) che con Taranto attraverso la linea Battipaglia – Potenza – Metaponto – Taranto.
La nuova linea si dirama dalla esistente stazione di Ferrandina, ubicata sulla linea Potenza-Metaponto, e termina nella nuova stazione di Matera La Martella.
Il progetto prevede: il risanamento strutturale della già realizzata galleria Miglionico, adeguamento alle specifiche tecniche di interoperabilità e adeguamento sicurezza in galleria; la realizzazione dell’armamento ferroviario lungo tutta la linea; l’elettrificazione della linea e la realizzazione di Sottostazione Elettrica; la realizzazione degli apparati tecnologici della linea (telefonia, segnalamento, telecomunicazioni); il completamento della stazione di Matera La Martella.
L’intervento include anche la realizzazione di nuova bretella di collegamento con la linea Battipaglia Potenza – Metaponto lato Potenza, denominata “Lunetta di Ferrandina”.
Il Costo a Vita Intera dell’Opera è pari a 365 milioni di Euro. Il finanziamento ammonta a 315 milioni di Euro, di cui 60 milioni di Euro previsti nell’aggiornamento 2018-2019 del Contratto di Programma 2017- 2021 e 50 mln inseriti nel Recovery Plan.
Subito a valle della disponibilità del finanziamento, RFI ha avviato la progettazione delle opere di completamento della nuova tratta ferroviaria a semplice binario elettrificata, nonché gli interventi necessari per l’adeguamento delle opere civili già realizzate alla normativa vigente (specifiche tecniche di interoperabilità e sicurezza in galleria, etc…)
Sono stati individuati e realizzati in anticipo una serie di interventi finalizzati al recupero e alla manutenzione delle opere esistenti, nonché interventi propedeutici alla progettazione.
Tra questi: interventi per la manutenzione ordinaria lungo linea (manutenzione embrici, fossi di guardia e tombini) ultimati a dicembre 2017; Interventi di manutenzione ordinaria nella Stazione di Matera La Martella – Ultimati a maggio 2018; interventi nella Galleria Miglionico propedeutici alle attività di progetto (avviate da Italferr) – Ultimati a maggio 2018.
Completato lo Studio di Fattibilità finalizzato ad individuare gli interventi da realizzarsi sulle opere d’arte esistenti per l’adeguamento alle vigenti normative (adeguamento sismico opere civili, sicurezza in galleria, nuovo assetto idraulico delle aree) è stato avviato il progetto definitivo, che è stato completato a fine ottobre 2019 e in data 30 ottobre 2019 è stato inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha espresso il proprio parere in data 6 ottobre 2020.
Il 17 marzo 2021 Rete Ferroviaria Italiana ha presentato al Ministero per la Transizione Ecologica l’istanza per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e successive modificazioni
Il MITE ha comunicato la procedibilità dell’istanza lo scorso 8 aprile 2021 con previsione di conclusione dell’iter il prossimo mese di settembre.
È altresì in corso di predisposizione da parte di Rete Ferroviaria Italiana la documentazione per la richiesta di deroga secondo normative standard europee del 2014 (i requisiti delle uscite d’emergenza) per la galleria Miglionico e sono in corso le attività del Tavolo Tecnico circa le “opere esistenti”.
Nell’ipotesi del rispetto dei tempi di legge per l’emissione dei pareri da parte degli Enti Istituzionali, si prevede di avviare entro il prossimo mese di luglio le attività preliminari all’avvio dell’iter per la Conferenza di Servizi programmata nel mese di settembre 2021.
Il progetto definitivo, aggiornato alle prescrizioni che emergeranno in sede Conferenza e alla verifica ai fini della validazione ai sensi dell’art 26 Decreto Legislativo nr 50/2016, sarà posto a base di gara per appalto integrato con previsione di avvio delle attività negoziali a giugno 2022. L’attivazione è prevista per la fine del 2026.
Consigliere regionale Braia: tratto ferroviario Ferrandina-Matera La Martella, risoluzione approvata all’unanimità per proseguire verso la dorsale adriatica
Tutti d’accordo, finalmente. Ora bisogna incontrare presto il Governo e RFI per accelerare i lavori e finanziare il prosieguo naturale verso Gioia del Colle o direttamente a Bari attraverso la trasformazione dei binari da scartamento ridotto a ordinario.
“Una giornata storica per la nostra regione, sono felice per essere riuscito a riunire Provincia di Matera e Regione Basilicata verso un obiettivo unico e per aver chiesto e ottenuto da tutti i colleghi consiglieri una unitarietà di intenti. Ringrazio di cuore tutti per averlo fatto, a prescindere dalle appartenenze politiche. Da oggi camminano insieme uniti verso l’obiettivo storico per Matera, la sua Provincia e la regione intera. Dopo tanti anni di battaglie, abbiamo avuto la possibilità di affrontare il tema del completamento ferroviario Ferrandina-Matera e suo prosieguo verso la dorsale adriatica e, soprattutto, di acquisire il parere e le motivazioni di tutte le parti, a partire dal Presidente Bardi che ha condiviso all’assemblea lo stato di avanzamento e lo ringrazio per questo. Si esce solo uniti dall’isolamento, in generale, da quello infrastrutturale in particolare. E’ la modalità corretta per ottenere le giuste attenzioni dagli interlocutori nazionali e compiere un salto verso il futuro. Se riusciremo a collegare la Basilicata ai corridoi passeggeri e merci, dal Tirreno all’Adriatico, la soddisfazione sarà indescrivibile. Le battaglie vinte della già senatrice Maria Antezza, durante il Governo Renzi, con il suo lavoro incessante, hanno riacceso un sogno che oggi la politica porta a compimento e di cui beneficerà l’intera regione.
Con una risoluzione da me presentata e firmata da tutti i consiglieri di opposizione, è stata approvata all’unanimità una risoluzione con la quale il Governo Regionale si impegna a modificare il Piano Regionale dei Trasporti 2016-2026 affinché includa l’opera per altro già finanziata e a formalizzare in una apposita scheda del Recovery Plan Basilicata la prosecuzione della tratta Ferrandina-Matera per l’Asse ferroviario Adriatico Bari-Taranto.”
Lo rende noto il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Inoltre, il presidente Bardi e il Governo Regionale – prosegue Braia – si impegnano ad essere in linea con le scelte europee e nazionali quali la Missione 3 del PNRR, nella quale gli investimenti sulla rete ferroviaria sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano, attraverso il completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, all’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria e a completare i corridoi ferroviari Ten-T, anche per le merci, tra cui quello Mediterraneo che passa anche dalla Basilicata.
Dopo questo Consiglio Regionale, da noi fortemente voluto e richiesto, a cui doveva necessariamente esserci il suggello della presenza del Presidente Bardi, finalmente siamo arrivati alla conclusione più adeguata per il territorio lucano tutto e le sue comunità. L’importanza di questa opera è nei fatti. E’ tra le 59 opere a cui il governo Draghi ha riconosciuto la strategici per far uscire il mezzogiorno tutto dal gap infrastrutturale.
La Regione Basilicata si adopererà attivamente per l’accelerazione dei lavori di completamento della tratta Ferrandina-Matera e ha mandato, dall’intero Consiglio Regionale, a esercitare, attraverso opportune intese e coordinamenti con i governi di Puglia e Campania, le dovute pressioni sul governo nazionale affinché con i collegamenti per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, si possa utilizzare la Ferrovia Statale per il trasporto di merci verso la Puglia e dorsale Adriatica. La ferrovia a scartamento ridotto (FAL) non consente il trasporto di container, macchinari e mezzi d’opera di dimensioni incompatibili con l’esistente sistema ferroviario.
Da 150 anni la città di Matera e la sua Provincia aspettano il collegamento ferroviario con la rete nazionale, più volte promesso e mai realizzato. Noi siamo stati da sempre convinti che il collegamento sia indispensabile, tra l’altro, per dare grande impulso ai settori produttivi agevolando la circolazione nazionale di persone e merci ed in particolare al comparto turistico provinciale e regionale oltre che utile a far uscire dall’isolamento i comuni dell’alta collina Materana e, in particolare, quelli di Stigliano, Aliano, Cirigliano, Gorgoglione, Accettura, San Mauro Forte alcuni dei quali, secondo dati Istat, sono a rischio di estinzione da spopolamento.
Una storia antica, che risale al 1902 quando la città di Matera chiese a Zanardelli il collegamento di Matera alla ferrovia nazionale. Solo, però, con provvedimento risalente al 1986 furono avviati lavori di realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera, che però vennero interrotti, costituendo un vero caso Italiano di “grande incompiuta” che oggi finalmente vedrà l’impegno serio al completamento.
Ricordiamo che nel 2016, l’on. Maria Antezza, dopo un incessante lavoro in Parlamento e nelle Commissioni, riusciva a far approvare un emendamento per stanziare 210 milioni di euro alla legge di Bilancio 2017 che è diventato legge 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1 comma 591. Negli anni 2017-2018 (sotto il governo Renzi) furono quindi stanziati i 210 milioni di euro per il completamento della Ferrandina – Matera, che si aggiungevano ai residui accantonati di 45 milioni di euro e si avviarono i lavori di riprogettazione con primi interventi nella galleria di Miglionico.
La diramazione Ferrandina-Matera riveste particolare importanza anche sul piano provinciale per la connessione della Città dei Sassi e della sua Provincia all’Alta Capacità di rete Salerno-Taranto, con conseguente allacciamento, nella Stazione di Salerno, all’Alta Velocità sulla dorsale Tirrenica (Firenze-Bologna-Milano-Torino), servita dalle Frecce di Trenitalia. La prosecuzione della Ferrandina Matera verso la Puglia, con adeguate soluzioni strategiche, rappresenta una imprescindibile opportunità di collegamento razionale, economico e altamente funzionale tra il Tirreno e l’Adriatico, sia per la città di Matera, che per il territorio provinciale e regionale, che tra questi due mari sono “cerniera”.
Siamo certi che il Commissario Vera Fiorani, nominato dal Governo Draghi, che prossimamente sarà in Basilicata insieme al sottosegretario al MIT, Teresa Bellanova, saprà accelerare, dopo l’approvazione della risoluzione, che segue l’ordine del giorno del Consiglio Provinciale di Matera, la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Matera oltre che le interlocuzione e gli incontri con l’Associazione Ferrovia Nazionale Matera Ferrandina, le necessarie procedure al fine di completare entro tempi ragionevolmente brevi il collegamento Ferrandina-Matera.
Il Consiglio Regionale di Basilicata oggi ha ritenuto di cogliere l’opportunità – conclude Luca Braia – di dare una forte sollecitazione perché non si protraggano ulteriormente i tempi per la realizzazione del progetto. Adesso che abbiamo questa grande opportunità e condizioni mai avute prima, con le risorse del PNRR e le soluzioni a portata di mano, la politica lucana dice finalmente una cosa chiara, a difesa degli interessi della comunità tutta, non legati solo al turismo e alla mobilità, ma ad avere un senso più ampio per lo sviluppo, a partire anche dalla ZES. Ora si dia avvio al nuovo corso. Con il presidente Pavese e l’associazione Ferrovia Nazionale Matera Ferrandina rimaniamo in attesa del concordato incontro immediato con il sottosegretario Bellanova e con il commissario Fiorani, da fare a questo punto con i presidenti della regione Bardi e della Provincia Marrese.”
Completamento ferrovia Ferrandina-Matera, intervento Consigliere regionale Acito (Forza Italia): Ferrovie dello Stato a Matera, la soluzione passa dal collegamento con la Puglia, dal 1986 sono stati investiti 500 miliardi di vecchie lire e 210 milioni di euro per collegare Matera ad un “binario morto”.
Della questione Ferrovie dello Stato a Matera se ne è parlato in tutte le salse, tranne che in quella Pugliese. Sulla scelta iniziale di collegare Matera alle Ferrovie dello Stato sul versante Ferrandina, piuttosto che in direzione Puglia, potrebbe aver pesato il condizionamento delle Ferrovie Appulo Lucane (FAL), interessate a gestire “in condizione di monopolio” il collegamento fra Matera e Bari. Questa decisione ha di fatto privato Matera di quanto le spetta di diritto: essere collegata al circuito ferroviario nazionale su un percorso integrato Adriatico-Tirreno, e non solo come tratto finale e senza sbocchi. Un diritto che le fu “riconosciuto” già nel 1902 dall’allora Primo Ministro Zanardelli, in visita alla città con il Re Vittorio Emanuele IIl.
In tempi più recenti, ovvero a partire dagli anni ’80, afronte delle ingenti risorse spese negli ultimi 40 anni, rileviamo un errore strategico clamoroso: aver voluto ostinatamente mantenere l’asse di sviluppo della rete ferroviaria su Ferrandina, nonostante le evidenti problematiche tecniche che hanno portato ad importanti ed impegnative variazioni di spesa, con costi e problemi geotecnici notevolmente superiori a quelli che si sarebbero verificati preferendo il “versante adriatico”.
Approvato e finanziato il collegamento con Ferrandina, crediamo che sia ormai imprescindibile completare la connessione nella direzione della Puglia e della vicina Gioia del Colle, per consentire a Matera di essere annessaalla dorsale ferroviaria adriatica, sia per il traffico delle persone che delle merci.
Le FAL, in Basilicata, hanno da sempre operato in condizione di privilegio. Lo scartamento ridotto (950 mm) oggi non consentirebbe alcun investimento della attività produttive e costituisce solo un vincolo insormontabile altrasporto delle merci sul tratto Bari Matera Ferrandina Salerno, ed alle connessioni con le aree ZES di Ferrandina e Taranto. Questo è il momento di voltare pagina, di uscire dalla sudditanza non solo psicologica con le FAL, di venire fuori dall’isolamento forzato per 120 anni. Il collegamento con Gioia del Colle sembra l’unica soluzione percorribile, perché consentirebbe la connessione con una rete elettrificata a doppio binario (gioia del Colle, sulla direttrice Bari-Taranto) rispetto al collegamento con Altamura, connessa alla Rete non elettrificata.
Il tema “ferrovie a Matera” è stato rappresentato, in Parlamento, numerose volte, nel corso degli anni, ad opera dei parlamentari lucani che hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari: Cosimo Latronico, nel 2015, Felice Belisario nel 2010, Nicola Buccico nel 2007. Tutti volti ad indagare lo stato dell’arte dei lavori per lanuova tratta ferroviaria Ferrandina Matera/La Martella, iniziati nel 1986 e non mai terminati. L’unico “dato tangibile” era la realizzazione della famigerata “Stazione Fantasma” delle FS nei pressi di La Martella; traccisto e stazione costituiscono un’opera incompiuta, costata oltre 500 miliardi delle vecchie lire.
In tempi più recenti anche Renzi ha evidenziato la necessità di “andare avanti con l’alta velocità, ma bisogna realizzare anche altre infrastrutture ferroviarie, cito il raddoppio ferroviario e anche la situazione di Matera. Il tema esiste”, come dichiarò in una intervista rilasciata a Luigi Leone, direttore di Primo Canale, nel 2015.
L’impegno fu ereditato dal Governo Gentiloni, che nel 2017 disse “Trenitalia investirà ancora ma c’è ancora molto da fare, ad esempio qui in Basilicata dove abbiamo deciso di finanziare per i prossimi anni 210 milioni di euro per il completamento della Matera-Ferrandina”.
Finalmente, nel contratto di programma 2017-2021 sono partiti gli investimenti fra Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A, ed alla Matera Ferrandina furono destinate le risorse previste dalla legge di rilancio 2017 per la linea ferroviaria Ferrandina Matera, pari a 210 milioni di Euro. Dalla relazione di RFI – Rete Ferroviaria Italiana, del marzo 2021 “Nuova linea Ferrandina Matera La Martella” per il collegamento di Matera con la rete ferroviaria Nazionale, si evince che la principale opera realizzata è la Galleria Miglionico, che si sviluppa per una lunghezza di circa 6,460 m., ma che riporta ancora tratti in cui l’arco rovescio, alcune nicchie e alcuni nicchioni, non sono stati completati.
Le indagini strutturali condotte in fase di progettazione hanno anche evidenziato, per alcune tratte, un rilevante quadro fessurativo dei rivestimenti . Va anche evidenziato, infine, che nella galleria si è misurato sia in fase di costruzione che negli anni in fase di indagine geognostica per lo sviluppo della progettazione, la presenza di gas (principalmente metano). La zona interessata presenta criticità geologiche consolidate da decenni. Bisognerebbe chiedersi, quindi, il perché di questa scelta. Peraltro gli investimenti sul raddoppio selettivo delle FAL, tratto Matera Bari, costituiscono un ulteriore finanziamento, sullo scartamento ridotto, che si sovrappone alla necessità di collegare Bari e Matera con lo scartamento ordinario. Con il finanziamento del raddoppio selettivo si corre il rischio di realizzare un nuovo collo di bottiglia nel collegamento sulla dorsale adriatica di Bari/Matera/resto della Basilicata su scartamento ordinario, per la sovrapposizione di finanziamenti pubblici sul collegamento Matera – dorsale Adriatica che interessano contemporaneamente le FAL e le FSI.
È il momento che ci si assuma la responsabilità di uscire dal cono d’ombra e decidere, finalmente, il completamento del collegamento della Basilicata, delle aree Zes e di Matera al sistema ferroviario nazionale a scartamento ordinario sull’ asse Adriatico – Tirreno ( Bari – Gioia del Colle – Matera – Ferrandina – Potenza – Salerno).
Consiglieri regionali Gianni Perrino, Carmela Carlucci e Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle Basilicata: “Il prolungamento della Ferrandina-Matera come tassello per una strategia di sviluppo dell’intero territorio regionale”
Bisogna attendere le iniziative della minoranza per avere una parvenza di dibattito politico all’interno del Consiglio Regionale. Durante l’ultima seduta, la discussione monotematica sul completamento della Matera-Ferrandina e del suo prolungamento in direzione adriatica, ha dato l’opportunità di affrontare la questione generale dei trasporti e delle infrastrutture a livello regionale.
L’approdo della rete ferroviaria nazionale a Matera, oltre a mettere fine ad un isolamento secolare, rappresenterebbe un’opportunità di sviluppo anche per il resto dell’intero territorio regionale. Abbiamo già toccato con mano, seppur con i dovuti limiti e le solite criticità, il successo che ha avuto l’attivazione del servizio Frecciarossa con le fermate di Potenza, Ferrandina e Metaponto.
Su questo tipo di iniziative, almeno nella nostra regione, non dovrebbe prevalere alcun tipo di campanilismo. Questo territorio ha un atavico bisogno di avere collegamenti e infrastrutture degni di questo nome e, soprattutto, al passo coi tempi. Un sistema di trasporti e infrastrutture all’avanguardia rappresenta il primo passaggio per dare una risposta alle possibilità di sviluppo di questo territorio ed a frenare – e auspicabilmente invertire – il problema dello spopolamento.
Non dimentichiamo nemmeno il ruolo svolto dalle FAL per cui la Regione contribuisce in maniera cospicua a livello economico, pur non avendo un servizio all’altezza: la Basilicata dovrebbe fin da oggi avviare un confronto con la Regione Puglia per quanto riguarda l’acquisizione delle reti ferroviarie e con il Ministero dei Trasporti per capire quale potrebbe essere il futuro migliore per le FAL.
Non solo reti ferroviare, lo sviluppo passa anche per l’infrastruttura stradale: la realizzazione del corridoio Murgia – Pollino rappresenterebbe un’ulteriore opportunità per l’intera regione.
Da parte nostra ci sarà sempre semaforo verde per questo tipo di iniziative. Ci auguriamo di venir sempre più spesso coinvolti dal governo regionale, senza per forza arrivare al muro contro muro in ogni seduta. Oggi è stato compiuto un primo importante passo per uscire dalla atavica condizione di isolamento dell’intera Basilicata.
risoluzione ferrandina-matera-adriatico REV DEF integrata 30 giugno