Una misura urgente che si è resa necessaria per ovviare alla scarsità di disponibilità idrica nel territorio comunale. Entra in vigore oggi un’ordinanza del sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile, finalizzata al risparmio idrico.
Con decorrenza immediata e sino al 30 settembre 2021, si pone divieto di prelievo e di utilizzo di acqua derivata dal pubblico acquedotto per: irrigazione e innaffiatura di orti, giardini e prati; lavaggio di aree di pertinenza, cortili e piazzali; lavaggio privato di veicoli, macchine ed attrezzature; riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino; tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico-sanitario.
«Abbiamo dovuto adottare questo provvedimento – ha commentato il sindaco Scavone – perché ci è pervenuta comunicazione da parte di Acquedotto Lucano di un notevole ed ingiustificato incremento dei consumi idrici nelle zone rurali del Comune di Tito, dovuto ad un utilizzo improprio della risorsa idrica, spesso associato a prelievi non autorizzati, con conseguente criticità nell’approvvigionamento idro-potabile. Ciò, unitamente alla mancanza di precipitazioni meteoriche nelle ultime settimane, ha ridotto la portata dei corsi d’acqua ed aumentato, per effetto dell’innalzamento delle temperature, il consumo di risorse idriche, causando una continua
sospensione dell’erogazione idrica nell’area di Tito Scalo ed in talune zone rurali del territorio, con conseguenti disagi ai cittadini ed alle imprese locali. La misura adottata di concerto con Acquedotto Lucano, con cui abbiamo definito una serie di azioni per mitigare il problema della carenza idrica, ci auguriamo possa restituire il livello ottimale dei serbatoi idrici a servizio delle aree, necessario a rispondere alle esigenze dei cittadini. Nei prossimi giorni saranno effettuati controlli da parte degli operatori incaricati di Acquedotto Lucano, supportati dal personale della Polizia Locale, al fine di accertare usi impropri della risorsa idrica. L’acqua è un bene pubblico da salvaguardare attraverso l’uso consapevole e responsabile da parte degli utenti. Soltanto così potrà essere a disposizioni di tutti».