Il capogruppo Lega: “Le accuse di mancanza di strategia rivolte da Cifarelli a Bardi le rimando al mittente. Valutare la politica sulla base di qualunque sondaggio di opinione o gradimento, tra i tanti che circolano in Italia, è fare gossip politico”. Di seguito la nota integrale e quella già pubblicata di Cifarelli.
“Valutare la politica e l’agire amministrativo sulla base di qualunque sondaggio di opinione o gradimento, tra i tanti che circolano in Italia, è fare gossip politico. Del resto, la caratteristica del partito Democratico di Basilicata, una volta ‘Corazzata bulgara’, è quella di essere un partito di plastica o di gomma, che per celare la propria totale disorganizzazione e autoreferenzialità, porta l’ottimo consigliere regionale Dem Roberto Cifarelli a criticare il governatore Bardi su una classifica ‘del più amato’ o ‘meno amato’ Governatore Italiano”. Lo afferma il capogruppo della Lega, Gianuario Aliandro, sottolineando che “Roberto Cifarelli, già ex prima Repubblica nel Pci, Pds, poi Ds, poi Pd, da anni partecipe alle maggioranze di sinistra, appena si è ritrovato a perdere ed essere fuori dall’amministrazione attiva,veste i panni di tribuno della plebe. Un ruolo poco credibile per chi ha contribuito alla disfatta non solo del proprio agglomerato di potere spacciato per ‘coalizione politica’, ma per l’intera Basilicata e, purtroppo, per tutti i cittadini lucani. Sottolineo tutti: sia quelli che li hanno votati, lo affermo con grande rispetto per l’elettorato, sia per chi non li ha votati e anche per quei tanti che li avevano votati per oltre 25 anni e poi hanno preferito la strada del cambiamento”.
“Le accuse di mancanza di strategia rivolte da Cifarelli al Presidente Bardi – afferma Aliandro – le rimando al mittente. Da anni la Basilicata manca di una strategia di sviluppo, da anni i lucani assistono solo allo ‘sviluppo’ delle carriere annaffiate all’ombra dell’ex partito Regione, mentre gli altri o perdevano il lavoro o emigravano. Roberto Cifarelli si accorge di questo ora? Forse quando era assessore regionale alle Attività Produttive era distratto. Cifarelli pensi alla totale mancanza di strategia che caratterizza il suo partito, da anni incapace di eleggere un segretario, battuto alle politiche del 2018 anche nelle roccaforti pittelliane. Un partito di cartapesta che in tutti questi anni ha ascoltato le filiere elettorali e non i loro stessi attivisti. Non una idea, non una visione di Basilicata proiettata al futuro”.
“Plaudo alla fantasia cifarelliana per il termine ‘Destrosauro’ ma – continua l’esponente della Lega – la fantasia al potere come negli ultimi 25 anni ha portato sfracelli a partire dalla pessima gestione ambientale, per arrivare alla totale miopia sulla prospettiva di sviluppo alternativo, insomma quello che Cifarelli doveva cercare di fare e non ha fatto da assessore regionale. Su Mario Guarente posso dire soltanto una cosa: quando era consigliere comunale si è battuto per gli ultimi, ricordo le sue battaglie per l’eliminazione delle barriere architettoniche e da sindaco eletto, rimarco eletto dai cittadini, rimane un sindaco vicino agli ultimi e applaudito in Europa. La verità è che i ‘Paleosinistri’ hanno perso le elezioni su tutti i fronti ma non il vizio di reputarsi ‘I Migliori’ sempre e contro ogni evidenza. I due anni del presidente Bardi sono stati segnati da una pandemia, contrastata con vigore e spirito di sacrificio. L’intera Giunta regionale ha lavorato per lenire le problematiche che si sono abbattute su ogni settore produttivo e sociale lucano. Nonostante le difficoltà, il nuovo corso si vede anche nel rapporto con i cittadini: protezione e cura delle fasce più deboli ma con le politiche pubbliche, non con le filiere e il populismo. La salvaguardia per l’ambiente, i trasporti pubblici potenziati, l’agricoltura che sta riprendendo nuova linfa. Cifarelli pensi al suo Pd e alle sue beghe interne, piuttosto che al nuovo corso del centrodestra; ai rapporti con i sindaci lucani ci pensa il Presidente della Giunta regionale Vito Bardi con il suo aplomb e il suo senso istituzionale. Quel senso istituzionale che vede nei sindaci, di qualunque colore siano, come Istituzioni con le quali avere dialogo e rapporti per il bene comune e nell’interesse di una diversa gestione di una risorsa vitale come l’acqua. Tutto questo per evitare sprechi e per poter innovare e non come in passato per annaffiare pubblicamente il ‘bene paleo sinistrato’”.
“Poi – conclude Aliandro – sul fatto di attaccare il presidente Vito Bardi, con una malcelata mancanza di garbo, perché ex generale della Guardia di Finanza, l’intero gruppo della Lega replica che è motivo di orgoglio avere un Governatore che nella sua carriera personale, dopo aver concluso gli studi alla Nunziatella, storica Accademia militare fondata dal moliternese generale Giuseppe Parisi, ha diretto da Generale il corpo della Finanza del mezzogiorno d’Italia, a differenza di tanti che hanno fatto della politica il proprio sostentamento economico, ossia lautamente mantenuti dalla ‘Cosa Pubblica’”.
Classifica gradimento Presidenti Regioni de “Il Sole 24 ore”, ultimo Bardi (Regione Basilicata). Consigliere regionale Cifarelli: “Impietosa classifica di gradimento per Bardi”
Come ogni anno il Sole 24 ore ha pubblicato i risultati del Governance poll 2021, il sondaggio che valuta il gradimento dei presidenti di regione e dei sindaci delle province italiane. Il campione indiscusso di questa speciale classifica è ancora una volta Luca Zaia, il presidente del Veneto ha raggiunto il 74% dei consensi. Al secondo posto però si è insediato Stefano Bonaccini (60%), il presidente dell’Emilia-Romagna ha scalzato il collega del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (59%) che si trova a pari merito con Vincenzo De Luca della Campania.
Nella classifica seguono Giovanni Toti della Liguria (56%), Alberto Cirio del Piemonte (52,5%). Eugenio Giani della Toscana, Francesco Acquaroli della Marche e Nello Musumeci Sicilia si raccolgono tutti e tre al 49% dei gradimenti. Attilio Fontana si trova in decima posizione, il governatore della Lombardia si ferma al 48% mentre Donatella Tesei dell’Umbria scende al 46% dei consensi dopo aver perso ben 11 punti percentuali. Anche Michele Emiliano della Puglia si ferma al 46%.
Chiudono la classifica Marco Marsilio dell’Abruzzo (45%), Christian Solinas della Sardegna (43%), Nicola Zingaretti del Lazio (43%), Donato Toma del Molise al 39% e Vito Bardi della Basilicata pure lui al 39%. Nella classifica non sono stati rilevati i presidenti della due province autonome Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, non trova spazio nemmeno Erik Lavévaz della Valle d’Aosta.
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Per quanto riguarda i sindaci i più apprezzati sono Antonio Decaro (Csx, 65%) di Bari, Luigi Brugnaro (Cdx, 62%) di Venezia, Giorgio Gori (Csx 61%) Bergamo, Marco Fioravanti (Cdx, 61%), Ascoli Piceno e Pierluigi Peracchini (Cdx, 60%) La Spezia. In sesta posizione anche l’irriducibile Clemente Mastella sindaco di Benevento con il 59,5% dei consensi. Il primo cittadino di Trento, Franco Ianeselli (Csx), si piazza al 48esimo posto con il 54,5% dei consensi. Il collega bolzanino Renzo Caramaschi (Csx) fa un po’ meglio: il 55% gli vale la 45esima posizione.
Federico Sboarina (Cdx) è al 66esimo posto con 52%, meglio di lui Jacopo Massaro (Civico) primo cittadino di Belluno che con il 57% del gradimento arriva in 22esima posizione. Emilio Del Bono (Csx) di Brescia si piazza al 57esimo posto con il 53% del gradimento. All’ultimo poso il primo cittadino di Catania Salvo Pogliese (Cdx) con solo il 30% dei consensi.
Dalla classifica emerge il gap fra uomini e donne: sui 17 presidenti di regione valutati da il Sole 24 ore si annovera solo Donatella Tesei. Non va meglio fra i sindaci delle province italiane che per la stragrande maggioranza sono rappresentati da uomini. Il primo nome femminile che si incontra è quello di Valeria Mancinelli (Csx) di Ancona ottava con il 59% dei consensi.
Classifica gradimento Presidenti Regioni de “Il Sole 24 ore”, ultimo Bardi (Regione Basilicata). Consigliere regionale Cifarelli: “Impietosa classifica di gradimento per Bardi”
Il risultato impietoso della inconsistenza dell’azione di governo del Presidente Bardi è rappresentato dalla classifica di gradimento dei presidenti di regione, dove è relegato come ultimo.
Questa la dichiarazione del capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
Oramai a metà mandato elettorale, continua Cifarelli, le scuse che ancora vengono addotte dal centrodestra lucano nell’attribuire alle precedenti amministrazioni la responsabilità dei clamorosi insuccessi dell’attuale governo regionale non giustifica la conclamata assenza di visione strategica per una regione che merita ben altre capacità di governo.
In più, conclude Roberto Cifarelli, i fallimenti dell’evanescente e sempre assente Governatore Bardi si ripercuotono negativamente sul livello di gradimento dello stesso Sindaco di centrodestra di Potenza, Mario Guarente, che, nonostante la gestione della pandemia che ha determinato un salto nei gradimenti da parte dei Sindaci, rimane fermo ai dati passati: segno di un centrodestra lucano dilaniato dalla fame di potere.
Al riguardo appare del tutto fuori luogo e assolutamente scorretto sul piano etico politico che un Presidente della regione insieme ai suoi destrosauri assessori stiano chiamando i Sindaci lucani “invitandoli” a votare per un candidato come amministratore di Acquedotto Lucano.
Che un ex Generale della Finanza si faccia prendere da questo modo di fare politica deve far riflettere.