Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del cittadino materano Enzo Di Pede, residente negli antichi rioni Sassi, con la quale traccia un bilancio del flusso turistico registrato nel periodo pasquale a Matera.
Lettera aperta
Come sempre in questi giorni la stampa ritorna a parlare di affluenza turistica, di prova del fuoco delle festività pasquali, ma con i bilanci ritornano sempre anche le solite lamentele, tra i soliti antagonisti: Amministrazione Comunale e operatori commerciali. Strano! Pensavamo avessero raggiunto un accordo, almeno loro, dal momento che ci risulta si siano incontrati già diverse volte nei mesi appena trascorsi! Coloro che invece non vengono mai coinvolti, né semplicemente presi in considerazione, sono i residenti, che pure vivono negli antichi rioni 365 giorni l’anno.
Che piaccia o no a tutta la schiera delle lingue biforcute che parlano della città, i residenti sono una realtà che è il risultato della storia, della tradizione e del sudore di coloro che hanno creduto nella rivitalizzazione degli antichi rioni, investendovi le proprie risorse e manutenendoli a dispetto del disinteresse degli Enti preposti. (Non a caso le zone che stanno crollando sono proprio quelle non abitate!)
La città si è resa ridicola in una nota trasmissione satirica nei giorni scorsi, ma c’è forse qualche materano che non conosce “l’altra faccia” dei Sassi? Sicuramente no.
Certo guardandoli dall’alto è tutto bellissimo, ma basta addentrarsi anche solo un po’ per capire e ricordare che i Sassi sono anche residenza per tanti cittadini che, più di altri, vedono negati i propri diritti, anche i più scontati: illuminazione insufficiente (ma sovrabbondanza di cavi della luce e del telefono da anni in attesa di cablaggio), nettezza urbana sommaria (“il vento”, di cui parla l’assessore al turismo, sposta ed accumula, non pulisce né taglia l’erba!), mancanza totale di servizio di trasporto pubblico se non in occasioni speciali, manutenzione ordinaria e straordinaria del demanio a macchie di leopardo con vicinati disabitati e stracolmi di macerie e rifiuti di ogni genere, mancanza di un vero e capillare controllo da parte delle forze dell’ordine e tante altre cose si potrebbero ancora aggiungere.
Si attribuisce tutto alla mancanza di soldi, ma come mai i soldi per sventrare la nostra città con metropolitana ed ascensori ci sono sempre e anzi “vanno spesi, altrimenti li perdiamo!”? Tutta la solerzia e le energie profuse per ottenere questi finanziamenti dedicati “allo sviluppo sostenibile” non potrebbero essere utilizzate per elaborare provvedimenti simili alla legge sul recupero, da cui trarrebbe vantaggio tutta la città??
Ancora una volta, con rammarico, dobbiamo constatare che l’argomento “Sassi” viene utilizzato dai più, quasi esclusivamente per darsi un tono nelle conversazioni “culturalmente e politicamente elevate”!!! i Sassi, Patrimonio dell’Umanità, museo a cielo aperto, esempio mirabile di architettura e ingegneria idraulica, testimonianza della civiltà contadina, set cinematografico per eccellenza, candidata a capitale della cultura europea 2019 e chi più ne ha più ne metta.
Poi ogni tanto si decide di fare qualcosa di concreto per risolvere quello che sembra il problema più urgente: il traffico. E allora giù con ordinanze, transenne, divieti di sosta con rimozione coatta (ma non per gli organizzatori degli eventi!), divieti di transito, finestre e finestrine di accesso all’ora di pranzo e cena per far contenti i ristoratori e i loro clienti.
Le auto nei Sassi sono un pugno nell’occhio, è vero! Ma quelle dei turisti in sosta per giorni e giorni sono forse meno brutte di quelle dei residenti che hanno la necessità di transitare anche solo per andare a fare la spesa o per le incombenze familiari più o meno piacevoli che, purtroppo, non si dissolvono nei giorni di festa? Le regole ci sono, vanno rispettate e fatte rispettare.
Spesso si dimentica che i residenti già vivono in una situazione di disagio per la mancanza dei servizi essenziali, promessi sin dal finire degli anni ’90 e sicuramente non più realizzabili per esaurimento di locali idonei.
Si dimentica che si cresce non affibbiando appellativi o colpe a destra e a manca, ma solo aiutandosi e supportandosi gli uni con gli altri e non ergendosi a paladini della cultura e del benessere delle masse inconsapevoli, stando ben seduti ed incollati su poltrone di case ed uffici che hanno i Sassi solo come stupendo panorama!
Si cresce insieme, un passo per volta, come giustamente ricordava il presidente della Camera di Commercio. Al 2019 non si arriva con un solo unico passo, né solo con piccoli saltelli nelle varie stanze dell’intellighenzia locale. Il 2019 deve essere un traguardo, speriamo una vittoria, a cui si dovrà arrivare con il contributo di tutti i materani che devono anche accettare di smussare alcune delle loro spigolose ed egoistiche abitudini.
Dobbiamo renderci conto che quella turistica e culturale è l’ultima speranza di ricrescita economica della nostra città, ma se ci vogliamo credere la parola d’ordine deve essere Sinergia.
Enzo Di Pede, residente rioni Sassi