La psicologa psicoterapeuta materana Cinzia Pavese dedica il suo nuovo intervento in esclusiva per SassiLive a Raffaella Carrà e spiega perché ogni donna dovrebbe ispirarsi all’icona della tv italiana scomparsa all’età di 78 anni il 5 luglio scorso. Di seguito la nota integrale.
Ci si chiede perché dopo la scomparsa di Raffaella Carrà il mondo dello spettacolo ma anche la gente comune siano stati investiti da un grande senso di vuoto e di derealizzazione.
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Cinzia Pavese, Psicologa Psicoterapeuta che ha puntualizzato alcune riflessioni.
I ricordi delle ragazze della mia generazione risalgono alle coreografie davanti lo specchio imitando look e movenze della grintosa e bella Raffaella sempre coinvolgente, colorata, sorridente.
Certo del tempo ne è passato ma lei e’ stata fonte di ispirazione di altre generazioni.
Il senso di vuoto per la sua morte credo sia dovuto a molteplici fattori; tutti dicono perché era molto amata, perché faceva la tv da 50 anni, perché era ironica….Ma tutto questo non spiega nulla.
Bisogna chiedersi perché fosse così tanto amata e perché negli anni ha ispirato intere generazioni, non basta la tv, il sorriso, le pailettes e due canzoni simpatiche che tutti ricordiamo con allegria.
La Carrà ci ha lasciato un vero e proprio testamento che noi donne in particolare dovremmo fare nostro e interiorizzare; ci ha insegnato che una donna può essere molto talentuosa ma che il talento ha bisogno di essere nutrito di impegno e disciplina per durare nel tempo.
Ci ha insegnato che per essere una donna colta e intelligente non basta girare il mondo e conoscere le lingue ma è necessario essere sempre in ascolto dei bisogni degli altri e in questo caso del suo pubblico e essere in grado di evolvere nel tempo mettendosi in gioco con trasmissioni diverse e innovative.
Ci ha ricordato che le competenze, l’ eleganza nei modi ,l’ educazione, l’ umiltà e il sorriso sono il vero passaporto per l’ amore degli altri che non è scontato , automatico ma sempre un dono e una conquista.
Ci ha fatto una ripetizione gratuita sull’ amore e le sue declinazioni: tutti noi sappiamo del legame profondo che Raffaella ha avuto con Japino e tutti sappiamo anche che la loro storia d’ amore si concluse alla fine degli anni novanta: ma negli anni successivi la fine della loro storia, il legame è continuato e l’ amore è stato declinato in altre dimensioni.
La sua scomparsa è stata annunciata dal suo ex compagno che ha trovato delle parole intense e toccanti per condividere il suo dolore con il pubblico. Lì accanto a lei nei suoi ultimi momenti. Sempre. Fino alla fine.
Segno che l’amore vero e profondo esiste ed è roba seria.
Ci ha ricordato che noi donne possiamo essere libere e autonome nel nostro percorso di vita; lei immensamente materna pur non essendo madre biologica; non aveva figli naturali ma era un riferimento per molti con il suo essere dolce e accogliente.
Sensibile al tema delle adozioni a distanza aveva portato questo tema al centro di una sua trasmissione televisiva e lei stessa aveva dichiarato di avere tanti bambini che seguiva a distanza.
Amata da tutte le sue colleghe e riconosciuta da tutte come inimitabile e insostituibile: segno di grande scambio, cooperazione e assenza di competizione.
Una donna senza stereotipi e pregiudizi che esprimeva con forza che nessun amore è proibito e che ogni amore va vissuto con libertà e gioia senza alcun tipo di discriminazione di genere.
Una donna riservata e anche generosa che ha protetto il suo pubblico dalla notizia della sua malattia.
Raffaella ci lascia una vera e propria Carta dei Valori: competenza, impegno, disciplina, creatività, empatia, generosità, rispetto, eleganza, comunicazione. Noi donne dovremmo ispirarci alla sua bellezza, alla sua grazia, alla sua semplicità, alla sua grandezza e alla sua autenticità.
E’ un modo per omaggiarla. Per dirle grazie. Per imparare ad essere delle donne autentiche. Per renderla immortale.
Grazie Raffaella.