“Ci aspettiamo dal governo un’azione rapida per mettere veramente in moto le Zone economiche speciali in Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. Negli ultimi giorni abbiamo letto dichiarazioni sulla possibilità di estendere le ZES, e le relative disposizioni e agevolazioni, anche al Nord. Questo strumento è stato predisposto, nelle intenzioni nazionali e comunitarie, con l’intento specifico di favorire lo sviluppo economico di aree svantaggiate dal punto di vista occupazionale, reddituale e infrastrutturale. Non si comprende dunque per quale motivo debba allargarsi anche a territori che non hanno gap di sviluppo, se non leggendolo come l’ennesimo tentativo di assorbire risorse e interventi che spettano ad altri, cioè al Sud. Poiché penso sia necessario vigilare anche su questo fronte, ho presentato un’interrogazione ad hoc ai Ministri Carfagna e Franco”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, il quale ha presentato un’interrogazione sullo stato dei lavori delle ZES ai ministri per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna e dell’Economia e delle finanze Daniele Franco: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1302085/index.html.
“Ho chiesto ai Ministri – spiega il senatore – quali urgenti iniziative intendano intraprendere sul tema dell’attuazione delle ZES, in particolare adriatica e ionica, per sbloccare definitivamente la partenza di questa scelta strategica per il Sud ed evitare ulteriori prolungamenti dei tempi di attuazione degli strumenti operativi già individuati dai precedenti Governi; se e quali iniziative intendano adottare per accelerare l’utilizzo delle risorse destinate dal PNRR per infrastrutturare le aree ZES così da renderle immediatamente cantierabili; se non siano del parere che occorra anche l’avvio di un confronto con la Commissione europea per l’adozione di norme maggiormente flessibili in materia di aiuti di Stato in deroga alla disciplina ordinaria, oltre a prevedere, già da adesso, un alleggerimento delle imposte con lo stanziamento di apposite risorse nella legge di bilancio per il 2022. Si determinerebbe, così una positiva ricaduta soprattutto a livello occupazionale per il Mezzogiorno”.