L’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi nonché ex consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, nel processo di secondo grado con al centro la cosiddetta “Rimborsopoli” al Pirellone, ovvero le “spese pazze” relative al periodo in cui era in consiglio regionale, ha patteggiato 1 anno e 1 mese in continuazione con i 2 anni e 10 mesi inflitti per il processo “Ruby bis”.
Ad accogliere il patteggiamento proposto è stata la seconda Corte d’Appello di Milano che ha confermato, tra l’altro, la condanna a 2 anni e mezzo per Renzo Bossi, soprannominato all’epoca «il Trota», il figlio di Umberto Bossi. Gli è stata però revocata la confisca disposta in primo grado. L’accusa per i 51 imputati è peculato.
Le altre condanne: 1 anno e 8 mesi per l’attuale capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, e 1 anno e mezzo per l’eurodeputato del Carroccio Angelo Ciocca. Il collegio (presidente Daniela Polizzi) ha inoltre dato il via libera al «concordato in appello», ovvero un patteggiamento, per 10 politici o ex consiglieri regionali, tra cui Nicole Minetti.
I fatti sono avvenuti tra il 2008 e il 2012: “Gratta e vinci»”, cene e banchetti di nozze, cocktail e feste erano stati rimborsati dalla Regione per un totale di oltre 3 milioni di euro, stando a quanto emerso nell’inchiesta coordinata dal pm Paolo Filippini. Tra le spese di cui Minetti aveva chiesto il rimborso anche il libro “Mignottocrazia” da 16 euro.