“Dopo il via libera dell’Ecofin, il Mezzogiorno è alla prova degli investimenti previsti nel PNRR e della piena operatività delle ZES, le Zone Economiche Speciali, soprattutto dopo che il Decreto legge n. 77/2021 che ha introdotto uno strumento essenziale di semplificazione come l’autorizzazione unica. E’ un’occasione per le ZES tra le quali la Jonico-lucana (Taranto-Valbasento) da non sprecare”. Ad affermarlo è Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica, particolarmente attiva per promuovere investimenti dall’estero nelle Zes del Sud (oltre a quella Taranto-Metaponto, Zes Calabria, Zes Campania, Zes adriatica interregionale Puglia-Molise, Zes Abruzzo). Sono 191,5 i miliardi di euro che arriveranno nei prossimi cinque anni, e subito, cioè tra due-tre settimane, nella casse del Tesoro saranno disponibili i primi 25 miliardi in un unico versamento. E nei prossimi cinque anni 630 milioni per avviare le tanto attese Zone economiche speciali; 1,2 miliardi per i porti del Meridione d’Italia, utili a rafforzare soprattutto sul piano delle infrastrutture ferroviarie i porti, e anche per sperimentare l’elettrificazione delle banchine per far allacciare le navi in sosta. “L’accelerazione impressa dalla ministra del Sud, Mara Carfagna – aggiunge Cestari – conferma la grande attenzione verso le regioni meridionali, investendo le risorse, provenienti in gran parte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Risorse, di cui quelle per le Zes già previste da mesi e oltre agli investimenti pubblici diretti, si deve aggiungere la loro semplificazione grazie alla riforma prevista dallo stesso Pnrr e inserita nel recente decreto Semplificazioni.
C’è poi un intervento nella logistica di proporzioni economiche mai attuato prima: quasi due miliardi da spendere per i porti e queste risorse, sempre secondo la ministra per il Sud, serviranno soprattutto per sviluppare le reti ferroviarie, l’alta velocità e l’alta capacità, connettendo meglio il Meridione al resto d’Europa, in attesa di avviare anche la progettazione definitiva e la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Senza porti, aeroporti, collegamenti ferroviari veloci, piattaforme logistiche il Mezzogiorno non farà passi avanti. Come evidenzia Carfagna l’allargamento del canale di Suez, la crescita della manifattura in Nord Africa, la fine della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, e con l’Unione europea, la fine della pandemia sono i fattori che potranno trasformarsi in opportunità per i cittadini e le imprese del Mezzogiorno. Noi ci crediamo fermamente e attraverso l’attività riferita al Progetto Sud Polo Magnetico – continua Cestari – intensifichiamo l’azione di promozione delle potenzialità della Zes Jonica per investitori stranieri e per gli scambi economici tra le due sponde del Mediterraneo. I tempi riferiti al PNRR e ai progetti da candidare al Recovery Fund sono diventati più vicini e pertanto impongono scelte rapide. Se non si investe in infrastrutture fondamentali – afferma –il rischio è di sprecare le ingenti opportunità che stanno arrivando al Sud”.