“La notizia che anche Natuzzi ha ottenuto commesse dall’Ikea, la multinazionale dell’arredamento low cost che ha deciso di acquistare nel nostro Paese cucine, elettrodomestici, camere da letto, scaffalature, librerie e bagni per circa un miliardo di euro, sostituendo le imprese asiatiche con quelle italiane, dovrebbe quanto meno provocare se non quel “sussulto” (subbuglio innovativo) invocato dal Premier Monti almeno una reazione del mondo politico e dell’istituzione regionale”. E’ quanto afferma il capogruppo di IdV al Consiglio Regionale Nicola Benedetto, sottolineando che “tutto ciò che porta nel Paese e nel Sud attività industriale e lavoro va bene, purchè non si perda di vista il prodotto d’eccellenza a cui il modello imprenditoriale lucano deve sempre guadare”.
“Intanto, dell’Accordo di Programma per il rilancio del mobile imbottito murgiano si sono perse le tracce: il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Prof. Claudio De Vincenti, aveva previsto per il 13 marzo un incontro che è stato successivamente rinviato. Ma anche in questa fase della lunghissima e penosa telenovela dell’Accordo, che dura otto anni, l’attenzione – aggiunge Benedetto – pare più rivolta ad assicurare gli ammortizzatori sociali di cui i lavoratori hanno bisogno che a ricercare nuove strade per salvare le produzioni di qualità.
La questione, che non si può più affrontare con concertazioni rituali o con proclami di impegno da parte delle due Giunte Regionali (Puglia e Basilicata) o ancora peggio con burocratiche dichiarazioni riguarda l’idea di sviluppo industriale di quello che era uno dei fiori all’occhiello del made in Italy e che solo nel 2003 valeva 2,2 miliardi di euro, il 55% della produzione italiana e circa l’11% di quella mondiale e oggi si ritrova con circa 5mila addetti in cassa integrazione e con ricavi scesi intorno ai 700 milioni di euro.
E in proposito nell’area murgiana non c’è solo posto per produzioni da destinare all’Ikea. “Il sogno dell’artista è di arrivare al museo. Mentre quello del design è di arrivare al mercato rionale”: con questa citazione del grande grafico contemporaneo Bruno Munari, Giancarlo Nicoletti, presidente dell’azienda murgiana dei divani imbottiti “Nicolettihome”, ha lanciato la seconda edizione del “Nicolettihome Award”, il concorso per giovani talenti del design. Qualche domenica fa, a Palazzo Lanfranchi, a Matera, ho partecipato anch’io all’evento “Il divano cerca nuove idee nei giovani”, ed ho toccato con mano la creatività di 42 studenti dell’Università dell’Immagine di Bari, dell’Istituto grafico Poliarte di Ancona e dell’Università di Basilicata, partecipanti al concorso con la presentazione di progetti di divani.
E’ questa – dice ancora il capogruppo di IdV – la ricetta, l’unica che conosco, contro il ribattezzato “meid in itali” cinese. Oppure si dovrà piegare il capo ai prezzi bassi di produzione, facendo i conti con salari e qualità, imposti oggi dall’Ikea e domani da non so chi.
Il prossimo appuntamento del comparto del mobile è dal 17 al 22 aprile alla Fiera internazionale del Mobile di Milano, un test importante per verificare quali spazi di mercato ci sono per il “made in Italy” autentico e di qualità. E in un momento in cui le aziende dei divani stanno incrementando l’export, e la spesa media degli italiani per i sofà è al 6% degli acquisti, raggiungendo un valore medio di 2.200 euro, in un mercato dell’arredamento che ha cambiato i suoi paradigmi nel giro di un anno, l’importante è pensare ad un divano vendibile come qualsiasi altro prodotto d’arredo che racchiuda in sé il prodotto-design e la commerciabilità dello stesso. Solo qualche giorno fa la Confapi di Matera nel suo rapporto sullo stato dell’economia materana 2011 ha rilanciato l’allarme: siamo tornati indietro di 20 anni. Io – conclude Benedetto – non conosco altra strada per la ripresa economica, produttiva ed occupazionale di quella della qualità e della competitività”.