“La pandemia ci ha messo di fronte a situazioni nuove per tanti aspetti inedite. Uno dei primi temi affrontati dal sindacato, insieme a Confindustria, con le Prefetture e i datori di lavoro è stato come riaprire le aziende, perché tutti abbiamo messo al centro il tema importante della ripresa del lavoro”. Lo ha sostenuto il segretario generale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli intervenendo alla presentazione del rendiconto sociale dell’Inps per il 2019-2020 sottolineando che “il bilancio sociale INPS ci restituisce una lettura dell’assetto sociale della nostra regione dove ancora sono presente tante sacche di povertà. Bisogna dunque rafforzare il sistema di protezione sociale, pensare a come costruiamo una società veramente giusta, una sanità gratuita per tutti, che offra servizi e infrastrutture”.
Nel sottolineare il prezioso lavoro svolto da Guglielmo Loy (Inps), già dirigente nazionale Uil, Tortorelli ha detto che “i 18 mln di euro in meno nelle tasche dei lavoratori lucani in cig, in media 3.185 euro pro-capite in cinque mesi – ha detto – sono frutto degli ammortizzatori sociali per causa Covid ai quali le aziende hanno dovuto ricorrere. Dunque gli ammortizzatori sociali, non generano ricchezza, ma assistenza e come i dati dimostrano povertà. La riforma degli ammortizzatori sociali, sempre più urgente – ha aggiunto il segretario della Uil lucana– non può essere fatta a costo zero, e perciò servono risorse adeguate, e inoltre dovrà essere fondata su due pilastri: quello solidaristico e quello assicurativo. In sostanza, gli ammortizzatori sociali dovranno coprire tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, ma l’onere non potrà essere scaricato sulla fiscalità generale: le aziende dovranno fare la loro parte, magari anche individuando un meccanismo di bonus-malus. Inoltre bisognerà prevedere politiche attive del lavoro, dare centralità al sistema bilaterale e costruire percorsi formativi e di riqualificazione professionale. Ribadiamo: la crisi della pandemia si supera solo se si riparte dal LAVORO, solo se c’è il lavoro in Basilicata e nel Mezzogiorno potremo garantire un nuovo sistema di ripresa. Per questo bisogna mettere in atto politiche, iniziative per poter riprendere quel rapporto forte per la tenuta sociale di tutti i sistemi di protezione sociale. E lo dovremmo fare subito perché la pandemia accelera i processi, quelli della transizione energetica ad esempio”.
Tortorelli ha quindi fatto riferimento a Stellantis, che ha utilizzato e continua ad utilizzare la cig. “L’intesa raggiunta nel mese di giugno – ha ricordato – prevede che Melfi sarà lo stabilimento in cui si produrranno macchine elettriche ma siamo ben consapevoli che il processo dell’elettrificazione procede a rilento. Allora questo va accompagnato con investimenti, con formazione, con un’attenzione maggiore nel polo dell’auto perché servono scelte strategiche perché vogliamo che la Basilicata non sia rappresentata da un numero elevato di cassaintegrati e pensionati, piuttosto dal numero dei lavoratori attivi. Per fare questo bisogna puntare sulle eccellenze e il polo dell’auto di Melfi e il indotto va rafforzato con un impegno di tutti, del sindacato, di Confindustria, ma soprattutto serve il ruolo delle Istituzioni e del governo nazionale perché bisogna mettere al centro le politiche industriali, anche alla luce dei 213 mld al Sud tra PNRR, FONDI COMUNITARI E NAZIONALI. Queste risorse bisognerà programmarle, cercando di fare le scelte giuste per poter costruire un Mezzogiorno e una Basilicata, non ricapiterà un’altra opportunità come questa per ripartire.