Consigliere regionale Massimo Zullino (Lega): “Apprendo con meraviglia la difesa d’ufficio del Consigliere regionale, Marcello Pittella nei confronti del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, Lorenzo Bochicchio.
Al netto del tono eccessivo consumato dal collega, e nello specifico quando attribuisce a taluni soggetti atteggiamenti cannibaleschi e da oscurantismo medioevale perpetrati nei confronti del Direttore Bochicchio, vorrei sgombrare il campo da equivoci e tranquillizzare allo stesso tempo Pittella, in quanto l’azione dal sottoscritto esercitata, ancorché azione legittima che si consuma nelle prerogative assegnatemi al momento della elezione a consigliere regionale, vuole essere azione civile, che non mira solo a conoscere l’esatta applicazione di direttive regionali, ma soprattutto azione di controllo sul corretto esercizio di un potere pubblico, il c.d. principio della trasparenza.
Conoscendo la sensibilità e le competenze professionali del consigliere Pittella, sicuramente vorrà entrare nel merito della questione (cosa che spessissime volte ribadisce anche nelle sedute del Consiglio Regionale) e sin d’ora sarei onorato di prospettare gli atti amministrativi oggetto della questione.
Si sottolinea inoltre che la mancanza di rispetto istituzionale, non può essere additata a chi, con gentilezza, educazione e nelle forme previste dal nostro ordinamento, chiede chiarimenti, ma a mio modesto avviso ai pubblici ufficiali che nell’esercizio delle loro funzioni non rispondono alle questioni poste da rappresentanti del popolo perché (per loro stessa ammissione) “…tali ampi riferimenti avrebbero reso inutilmente ripetitivi ulteriori riscontri agli altri solleciti trasmessi…”.
Non se la prenda il collega Pittella ma nessuno ha stigmatizzato il suo ‘j’accuse’ al Direttore Generale, Massimo Barresi facendosi finanche promotore di una mozione “defenestramento”; se all’epoca la sua fu un’azione politica di trasparenza e di controllo, non può ora, per onestà intellettuale, attribuire diverso valore all’attività condotta dal sottoscritto.
Sperando che il collega stigmatizzi anche le affermazioni rese dal Direttore Bochicchio nel suo riscontro (lesive dei diritti e delle prerogative di chi è democraticamente eletto), si resta a disposizione di Pittella qualora volesse approfondire la questione da me sollevata.