Campagna Sanità Futura: “Siate cittadini responsabili: vaccinatevi”. Di seguito la nota integrale inviata da Giuseppe Demarzio, presidente Sanità Futura.
Don Pasquale Giordano, parroco di Bernalda, parla di “carità cristiana” per invitare a vaccinarsi. Per Sanità Futura – che fa della sua mission prima di tutto un impegno sociale e di eticità a tutela del benessere dei cittadini – il forte appello del parroco va sostenuto, perché la questione vaccinale non deve essere affrontata sulla base di ragionamenti che partono dall’io, dai diritti dei singoli. Abbiamo perciò deciso di promuovere una campagna per superare ogni tipo di resistenza al vaccino e favorire una scelta responsabile.
La questione vaccinale deve necessariamente essere affrontata sulla base di ragionamenti che partono dal noi, dai diritti collettivi.
Ci si vaccina perché si fa parte di una comunità che, come ci ha insegnato la storia e ci stanno confermando i dati (non le opinioni soggettive, che è legittimo avere e poter dichiarare, ma che non si può pretendere che siano accolte come verità oggettive), beneficia della vaccinazione, sia a livello individuale (se mi contagio, non mi ammalo o mi ammalo in forma lieve/meno grave) che collettivo (l’essere vaccinato si configura quale personale contributo a favore di una condizione sociale che riduca sempre più la diffusione, quindi la mutazione, quindi la forza del virus).
Dato che i soggetti che non si vogliono vaccinare non vivono isolati, quindi senza alcun contatto sociale, è corretto che nella dimensione collettiva, in cui ci sono anche gli altri, la loro scelta individuale, che tiene conto solo dei loro diritti personali, dimenticando o, addirittura, negando quelli sociali, determini la rinuncia a qualcosa (per difendere i diritti bisogna accettare i doveri).
Infatti, se credi davvero nelle tue scelte individuali, senza tener conto del resto della collettività di cui fai parte, le porti avanti sino in fondo, anche accettando che nella dimensione sociale, a suo favore e degli altri individui che la compongono, a te non sia consentito tutto quel che, invece, potresti fare, se vivessi da solo, senza alcun contatto sociale.
Quella che a coloro che non si vogliono vaccinare può apparire come una discriminazione sociale è ben compensata dalla certezza che, nel malaugurato caso in cui si ammalassero di Covid-19, il nostro servizio sanitario e i suoi professionisti si prenderanno cura di loro, senza alcun limite e pregiudizio, con risorse della collettività, la stessa di cui loro non hanno tenuto conto quando hanno scelto di non vaccinarsi, facendo prevalere il peso dei diritti individuali sui benefici dei doveri sociali.
E questo è il messaggio potente della collettività, quello per la quale vale la pena di fare la propria parte, in questo caso vaccinandoci: lei si prende cura anche di chi non si cura di lei.
Per noi operatori sanitari tutto questo ha un significato ancora più importante, perché come sostiene Alessandro Beux, past prreesident Tsrm, è stata necessaria un’emergenza pandemica per rendere evidente ai più il valore inestimabile delle professioni sanitarie, tutte, ognuna per quel che di esclusivo e di essenziale garantisce a favore della salute degli individui.
Il nostro appello: Siate cittadini responsabili: vaccinatevi!