Aliano, centro della provincia di Matera, ha presentato la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’Amministrazione Comunale di Matera punta sui luoghi del confino di Carlo Levi. Entro il 19 ottobre bisognerà presentare il progetto al Ministero della Cultura. Per Aliano è la seconda candidatura a questa competizione. Il centro guidato dal sindaco Luigi De Lorenzo ci provò nel novembre 2016 per il titolo di capitale italiana della cultura nel 2018 ma l’obiettivo non fu raggiunto perchè Aliano non riuscì ad entrare nella short list.
Le città che hanno manifestato il loro interesse a candidarsi per il 2024 sono Ala (Trento); Aliano (Matera); Ascoli Piceno; Asolo (Treviso); Burgio (Agrigento); Capistrano (Vibo Valentia); Chioggia (Venezia); Cittadella (Padova); Conversano (Bari); Diamante (Cosenza); Gioia dei Marsi (L’Aquila); Grosseto; La Maddalena (Sassari); Mesagne (Brindisi); Pesaro (Pesaro e Urbino); Pordenone; Saluzzo (Cuneo); Sestri Levante (Genova); Siracusa; Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto); Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno); Viareggio (Lucca); Vicenza; Vinci (Firenze).
Sono due quindi le città pugliesi candidate: Conversano, in provincia di Bari, e Mesagne, nel Brindisino.
Sette città sono del Centro Italia, 7 al nord e 10 tra sud ed isole. Il titolo, ideato dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, nasce dalla competizione tra i territori che poi arrivò a far designare, cinque anni prima, Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Le altre cinque concorrenti, Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, furono proclamate Capitali Italiane della Cultura 2015 grazie ai progetti seri e creativi che avevano presentato. A partire dal 2016 il titolo per l’Italia è diventato una routine, e ha, tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti”. Nel 2020 ha vinto Parma ma la crisi pandemica ha prorogato i termini fino al 2021. Nel 2022 sarà Procida (che ha sconfitto, tra le altre, Bari e Taranto), mentre nel 2023 Bergamo e Brescia.
Le candidate, ora, dovranno presentare il proprio progetto che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per un anno, la propria identità e lo sviluppo al quale è vocata.
“La storia pluriennale di questa sfida ha dimostrato tutta la capacità della cultura di mettere in moto dei meccanismi
virtuosi e percorsi di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice” ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.