Lavoratori in nero nel Metapontino, Esposito (Flai Cgil Basilicata): “Regione Basilicata apra i centri di accoglienza, indispensabili per proseguire le attività di contrasto al caporalato e ripristinare la legalità”. Di seguito la nota integrale.
“Quanto emerso dalle indagini dell’Ispettorato del lavoro, che nelle campagne del meta pontino in sette settimane ha scovato 63 lavoratori in nero, di cui 38 migranti, conferma purtroppo tutti i nostri timori circa i ritardi della Regione Basilicata sull’apertura dei centri di accoglienza, indispensabili per consentire di proseguire le attività di contrasto al caporalato e ripristinare la legalità”. È quanto afferma il segretario generale Flai Cgil Basilicata Vincenzo Esposito, che sollecita nuovamente il governo regionale a portare a compimento gli iter necessari per l’apertura della Città della pace a Scanzano Jonico e dell’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio, nel potentino. Rispetto a quest’ultimo Esposito chiede che la Regione Basilicata “porti a compimento l’iter necessario per l’apertura del centro e la conclusione del bando per l’affidamento. Allo stesso tempo – continua – si adoperi affinché, così come previsto dalle legge 199/2016, vengano istituite anche in Basilicata le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità e le sue sezioni territoriali, 16 in tutta Italia, volte a prevenire il fenomeno del caporalato e a prevedere collocamento e trasporto legale per le imprese e per i lavoratori agricoli. A tal fine è necessario il coinvolgimento diretto di prefetti e Inps provinciali”.