Nel pomeriggio di domenica 25 luglio 2021 un detenuto italiano, originario della Sicilia, appartenente al circuito Alta Sicurezza del Carcere di Melfi, con precedenti ad analoghi comportamenti, ha violentemente aggredito un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria durante un normale svolgimento delle proprie funzioni, soltanto perché cercava di far rispettare il regolamento interno dell’Istituto penitenziario.
La notizia è data dal Segretario regionale del S.A.P.Pe. (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Basilicata, Saverio Brienza, non appena appresa la notizia della violenta aggressione.
L’evento critico non ha avuto risvolti molto peggiori solo grazie alla capacità di intervento posta in essere da tutto il personale di Polizia Penitenziaria a cui il SAPPe esprime tutta la gratitudine.
Saverio Brienza, nella esposizione dei fatti, riferisce che l’aggressore pretendeva dal poliziotto di poter fare la doccia in un orario non compatibile con la regolamentazione interna.
A questo punto il detenuto con scatto fulmineo colpisce con un pugno al volto l’Assistente Capo, facendo volare via gli occhiali, costringendo il collega a recarsi presso il Pronto Soccorso, dal quale è stato dimesso con 5 (cinque) giorni di prognosi e a cui auguriamo una rapida guarigione.
L’aggressione avveniva proprio nel momento in cui il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale – Dott. Prof. Mauro Palma – era all’interno dell’Istituto penitenziario di Melfi per motivi del proprio Ufficio.
Concludendo, il segretario regionale Brienza stigmatizza come, dopo le gravi vicende di S. Maria Capua Vetere, si registrano in modo esponenziale in ambito nazionale un particolare aumento delle violenze poste in essere ai danni del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, dopo le numerose prese di posizione di alcuni gruppi antagonisti, che hanno inneggiato odio contro il Corpo e i suoi appartenenti, con striscioni e frasi scritte sui muri di diverse città italiane, contro l’Amministrazione penitenziaria e contro i Baschi Azzurri. Appare clamorosamente possibile che in questo momento storico esiste una forma di delegittimazione da parte di alcuni gruppi di delegittimare la Polizia Penitenziaria nel suo operato istituzionale, ma il Corpo è un apparato dello Stato sano e compie quotidianamente la propria funzione sociale con abnegazione.
Solidarietà all’assistente Capo di Polizia Penitenziaria aggredito arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Siamo vicini al collega aggredito ed è inaccettabile che i poliziotti penitenziari non abbiano strumenti per difendersi da questi delinquenti violenti.
Servono corretti immediati: il Taser o altre soluzioni analoghe per fermare queste continue violenze, che minano anche la serenità del Corpo di Polizia Penitenziaria tutto”.
E ricorda che da mesi il SAPPE “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei Baschi Azzurri. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa”, conclude. “E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”.