In dialogo con San Giustino de Jacobis è il titolo del libro presentato a San Fele domenica 25 luglio 2021.
In una cornice suggestiva, piazzale antistante la casa di San Giustino de Jacobis, l’autore, Don Michele Del Cogliano, giovane parroco della comunità, ha voluto omaggiare il Santo missionario con una raccolta di riflessioni e dialoghi interiori suscitati dall’ opera profetica di un uomo che, secoli fa, ha saputo integrarsi con una cultura diversa dalla sua, aprendo le porte a un dialogo interculturale,
interreligioso e profondamente umano.
Dopo il saluto istituzionale del Sindaco Donato Sperduto, il moderatore dell’evento, Mons. Ciro Guerra, cancelliere vescovile, ha portato il saluto del Presidente del Consiglio di Basilicata Carmine Cicala, il saluto dell’avvocato e scrittore Aurelio Pace e ha dato inizio alla serata con il suo intervento presentando il libro come “scritto non solo per i cristiani cattolici ma per tutti coloro che vivono
fortemente i valori dell’intercultura”.
I saluti, carichi di stima e di impegno per una collaborazione futura nel divulgare alle nuove generazioni la figura del santo, hanno preceduto l’intervento di sua Eccellenza Mons. Ciro Fanelli, vescovo della diocesi di Melfi, Rapolla e Venosa.
Varie vocazioni presenti, ha sottolineato il Vescovo, (sacerdoti, religiosi, istituzioni pubbliche, forze dell’ordine) che hanno creato una sinergia unendo, in un unico obiettivo, il fine più alto che l’uomo possa perseguire: il bene comune. San Giustino può essere oggetto di riscatto per i giovani di un piccolo comune di montagna poiché in suo nome ci si può impegnare a vivere i valori dell’intercultura, divenendo paese che accoglie le diversità e ponendosi come cittadini non di un comune ma “cittadini del mondo”.
A rappresentare l’istituto G. Fortunato di Rionero era presente al tavolo Angela Formichella la quale ha sottolineato la collaborazione, nell’anno scolastico 2018/2019, tra scuola e chiesa, partecipando, con il liceo delle scienze umane, alla prima edizione del concorso sulla figura di San Giustino de Jacobis.
L’intervento della professoressa ha saputo mettere in evidenza l’importanza dell’intercultura, dellasua vale nza progettuale che deve mirare ad un impegno comune ponendo, come fine, l’incontro attivo tra soggetti portatori di culture differenti, aperti al dialogo, disposti a
modificare e a farsi modificare. Consequenziale il collegamento alla figura di San Giustino, che secoli fa ha messo in campo questo progetto con la sola forza dell’amore.
Presente all’incontro anche Padre Teklè, vinceziano di Hebo, terra che conserva i resti di San Giustino, il quale ha portato la sua esperienza di fede in queste terre ma ricordando San Giustino come pellegrino nel mondo al quale si deve, ancora oggi, l’evangelizzazione di questa terra.
Facciamo gli auguri a Don Michele Del Cogliano, che questo possa essere l’inizio di un cammino per dare risposta alle parole del grande San Papa Paolo VI che nel giorno della canonizzazione di San Giustino de Jacobis pronunciò queste parole. “Ha un solo torto, quello
di essere poco conosciuto” .
Lug 27