“La truffa sulla radioterapia di cui è stata vittima l’ospedale San Carlo di Potenza e venuta alla luce oggi, è l’ennesima testimonianza di quanto il sistema sanitario lucano abbia bisogno di trasparenza e legalità”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Già nel 2017 – continua Summa – denunciammo l’affidamento del servizio, che partiva da un bando di gara indetto nel settembre 2009 con il quale si scelse di ricorrere ad una procedura ristretta per la fornitura di un sistema completo per radioterapia. Tale procedura consentiva all’amministrazione appaltante di scegliere le ditte da invitare e tra queste indicare l’offerta economicamente più vantaggiosa e conforme ai requisiti tecnici indicati nel capitolato d’appalto.
La ricorrenza della ditta oggi finita nel mirino della procura di Potenza per aver venduto all’ospedale San Carlo un macchinario della radioterapia di seconda mano e già usato in Svezia, a suo tempo aveva già fatto sorgere diversi dubbi, specie rispetto all’evidente partenariato pubblico-privato presente nella sanità lucana. Oggi la conferma rispetto alle perplessità espresse dalla Cgil su quello stesso macchinario, che nel 2018 risultò già non conforme ai requisiti tecnici richiesti dal capitolato nel bando di affidamento.
Una brutta pagina della sanità lucana – conclude Summa – che ci auguriamo possiamo metterci finalmente alle spalle. Si apra una nuova stagione, che metta al centro la salvaguardia e la cura della salute dei lucani”.