Con un incremento dell’export italiano in Angola nel primo quadrimestre dell’anno di circa l’80% rispetto al primo quadrimestre 2020 crescono le opportunità per le imprese del Sud (e italiane) di scambi commerciali ed investimenti nel Paese Africano. Ad informare imprenditori e rappresentanti istituzionali su dove indirizzare le attività si è tenuto a Salerno un incontro promosso dalla Camera ItalAfrica, presieduta dall’ing. Alfredo Cestari, alla presenza di una delegazione dell’Angola guidata dal Segretario di Stato alla pesca Esperança Maria Francisco Eduardo da Costa e dall’Ambasciatrice in Italia Maria De Fatima DomingasJardim. Hanno accolto e salutato la delegazione il Presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, l’International Legal Advisor Giuseppe La Sala .L’Angola è il terzo partner commerciale sub-sahariano dell’Italia, dopo Sud Africa e Nigeria. I principali interessi economici dell’Italia in Angola sono legati all’esplorazione e allo sfruttamento di petrolio. Complessivamente il giro dell’export da gennaio ad aprile 2021 sfiora i 95 milioni di euro. Di qui la necessità di riavviare, su basi nuove, la cooperazione tra Europa e Africa e nello specifico tra Italia e Angola ribadita dal presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale, Alfredo Cestari, spiegando che il progetto “Sud Polo Magnetico”, pensato dalla Camera ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane, trova in Angola terreno di sperimentazione.Se grandi aziende come Eni, Saipem, Finmeccanica e Cremonini hanno fatto da apripista, oggi il Paese intende smarcarsi dalla dipendenza finanziaria con la Cina che anche qui, come nel resto dell’Africa, è il vero motore dello sviluppo. Per questo nel 2019 in occasione della visita a Luanda del Presidente Sergio Matterella è stato firmato un accordo tra la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il ministero dell’Economia angolano che interessa agri business, turismo, infrastrutture (con focus sulle infrastrutture sociali della logistica e dei trasporti), energia (con un’attenzione specifica allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili), manifatturiero.Un accordo che punta alla realizzazione di progetti per un valore complessivo fino a 300 milioni di dollari e che rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane. “Ci sono ampi margini di aumento della collaborazione tra Italia e Angola in diversi settori, oltre che nel campo petrolifero anche per quello agro-alimentare e delle infrastrutture”, ha confermato Cestari, promuovendo il knowhow delle piccole e medie imprese italiane. Si tratta – ha detto il presidente ItalAfrica – di ribaltare lo stereotipato concetto dell’Africa come portatrice di problemi per guardare all’Africa delle opportunità. Con “Sud Polo Magnetico” partiamo dal presupposto che bisogna aiutare il continente africano, esportando i nostri prodotti, design, tecnologia, le nostre eccellenze, anche prodotti agroalimentari in quelle realtà, aiutando la nostra capacità produttiva e mantenendo posti di lavoro nel nostro Mezzogiorno. Aiutare queste realtà nelle loro origini, creando una serie di infrastrutture che riducano le disuguaglianze, la povertà e connettendo le nostre piccole e medie imprese che, in quei mercati, potrebbero svolgere un ruolo di accompagnamento allo sviluppo di queste realtà. Mettiamo al centro il Mezzogiorno, per la prossimità geografica a questo enorme mercato che fra 30 anni conterà 2 miliardi e mezzo di consumatori i quali, per una percentuale sempre maggiore, avranno una grossa capacità di spesa. L’Angola è una nazione geograficamente lontana dai tradizionali interessi strategici dell’Italia, ma l’incredibile sviluppo economico a cavallo degli anni 2000 lo ha resa particolarmente appetibile. Paese ricco di petrolio (circa 1,4 milioni di barili l’anno) e di diamanti (punta all’estrazione di 14 milioni di carati per il 2022), la Repubblica dell’Africa occidentale sta caparbiamente cercando di attrarre investimenti stranieri che possano permettere alla sua economia una crescita omogenea. Il solo petrolio non basta, anche perché il suo prezzo in questi ultimi anni si è praticamente dimezzato.
L’Angola ha compiuto passi concreti con la nuova legge per l’agevolazione di investimenti e programmi operativi sostenuti dall’Agenda nazionale 2020/2025. La Camera di commercio sta attivando tutti i canali indispensabili per avviare un tavolo di confronto con questi paesi che veda protagoniste le imprese del Sud sollecitando il sostegno e il coordinamento dei ministeri del sud, dello sviluppo economico, del turismo e degli esteri.
Noi come Camera – ha detto ancora Cestari – ci occupiamo di fornire assistenza e consulenza agli imprenditori che intendono investire accompagnandoli in ogni fase. Diventa però urgente che anche le istituzioni dei due Stati facciano altrettanto come la finanza e le banche, anche se oggi gli investitori più che di credito hanno bisogno di coraggio e di acquisire la consapevolezza che aiutando l’Italia a trovare nuovi mercati si aiutano Paesi e popoli africani”.Cestari ricorda che negli anni passati è stata organizzata la visita in Val d’Agri di una delegazione diplomatica dell’Angola per discutere del progetto “sinergie per l’Africa” che la Camera ItalAfrica sta sviluppando, progetto multi settoriale e che coinvolge diversi Paesi, sui settori energia, agricoltura, infrastrutture, formazione tra l’Europa e il continente africano. In quell’occasione sono state coinvolte imprese locali e nazionali.
“Salerno e la sua provincia – dichiara il Presidente Michele Strianese – sono un importante hub di interscambio fra Europa e Africa. Confronto e collaborazioni con realtà economiche, sociali e culturali diverse sono fondamentali per noi e le nostre imprese. Soprattutto ora che è necessario ripartire e creare sviluppo, è bene cogliere in pieno le possibilità offerte dall’internazionalizzazione”.Poi prosegue: “Il mercato angolano può essere un ottimo sbocco economico. L’Angola è un paese ricco di risorse e si configura come una rilevante destinazione di investimenti soprattutto nei settori della pesca, dell’agricoltura e dell’edilizia”.“In particolare oggi il Paese sta vivendo il momento più florido della sua storia, la guerra ormai è solo un ricordo del passato visto che è stato avviato un processo di ricostruzione che ha consentito una valida riorganizzazione in tutti i settori. L’Angola è un luogo più dinamico e sicuro, stabile sia politicamente che economicamente e presenta un grande potenziale di sviluppo”, conclude Strianese.
Lug 30