Dimissioni Otranto (portavoce e capo di gabinetto Comune di Matera), Angelino (Commissario Udc Provincia di Matera): “Nomina incompatibile, avevamo previsto tutto”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
A seguito delle dimissioni del portavoce del Comune di Matera, Piergiuseppe Otranto il commissario provinciale dell’Udc Giovanni Angelino in una nota ripercorre la vicenda della sua assunzione da parte del Governo Bennardi, già contestata ampiamente. Di seguito la nota integrale.
La lettera di dimissioni del professor Piergiuseppe Otranto da portavoce del Sindaco di Matera e, ricordiamo, anche capo di gabinetto del Comune, costituisce la conferma inconfutabile della fondatezza delle denunce pubbliche che abbiamo mosso noi come altri rappresentanti politici sin dal primo momento nei confronti di un atto amministrativo distorsivo e che faceva acqua da tutte la parti. La nota di risposta del Sindaco Bennardi ancor più si segnala come il tentativo maldestro di mettere una “pezza a colore” su una vicenda incresciosa e di gravità inaudita.
È bene ricordare che il Sindaco di Matera con Decreto Sindacale n. 00833/2020 dell’11/11/2020 conferiva l’incarico di portavoce al Professore Avvocato Piergiuseppe Otranto con contratto di prestazione d’opera intellettuale. E successivamente con la stipula del contratto al Prof. Otranto è stato attribuito anche l’incarico di capo di Gabinetto all’interno delle mansioni che il professionista era chiamato a svolgere come portavoce per un ammontare di € 95.160,00 annui e per tutta la durata del mandato del Sindaco senza passare attraverso la stipula di un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e determinato così come esplicitamente prevede l’art. 90 del D.Lgs. n. 267/2000, e con tutti i vincoli del CCNL.
Va precisato che l’art. 90 del Testo Unico Enti Locali al comma 1 dispone che il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del sindaco, del presidente della provincia, della giunta o degli assessori, per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell’ente, ovvero da collaboratori assunti con contratto a tempo determinato; e al comma 2 che al personale assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale Enti Locali. Per cui, non può attribuirsi ad un componente dell’ufficio di staff funzioni, né quella di portavoce né tanto meno quella di Capo di Gabinetto conferita al Prof. Avv. Otranto, mediante contratto in forma autonoma e senza vincolo di subordinazione.
La sola forma di inquadramento del personale degli uffici di staff, qualora si ricorra a personale esterno all’ente è quella del contratto a tempo determinato con applicazione del CCNL del Comparto delle Funzioni Locali.
Non è prevista alcuna possibilità che tale contratto possa coesistere con l’esercizio della libera professione e l’iscrizione al relativo albo professionale, soprattutto per chi svolge la professione forense, come nel caso del Prof. Otranto che esercita anche la professione di avvocato, munito di regolare partita iva ed iscritto all’Albo Forense degli Avvocati di Bari. Denunciammo che la strada intrapresa dal Sindaco e dalla Giunta Comunale di Matera di fatto aggirava in modo anomalo le norme che regolano la vita dell’Ente. Chiedemmo al Sindaco di revocare l’incarico in autotutela ma evidentemente questi signori si ritengono al di sopra della legge.
Fatto sta che dopo otto mesi il Professore Otranto scopre di avere impegni familiari (che erano ben noti anche a novembre 2020) e lo stesso Sindaco cade anch’egli dal pero confermando “le sue doti umane prima ancora che professionali”.
Ci permettiamo di osservare che la vicenda ha assunto i contorni di una vera e propria violazione di legge a cui evidentemente il professore Otranto e il Sindaco Bennardi hanno voluto mettere fine per non aggravare ulteriormente la loro posizione. Bene avrebbero fatto entrambi ad ammettere onestamente che si erano sbagliati e che la forzatura e la violazione di leggi e regolamenti non è consentita a nessuno, neppure a coloro che intonavano i cori “onestà-tà-tà-ta”. Aspettiamo le determinazioni dell’autorità giudiziaria in sede penale come in sede contabile, visto che si è determinato anche il danno erariale. Rimane lo sconforto di gran parte dei cittadini nel pensare in che mani sia finita la città capitale europea della cultura e patrimonio dell’Umanità.
Nella foto Otranto, Angelino e Bennadi