Tortorelli (Uil Basilicata): “Le attese in Basilicata dalla riforma degli ammortizzatori sociali”. Di seguito la nota integrale.
“Per meglio comprendere l’interesse del sindacato sul confronto con il Governo per la riforma degli ammortizzatori sociali, che in Basilicata coinvolgono alcune migliaia di lavoratori, forse sono sufficienti i numeri delle ore di cig concesse in Basilicata nel primo semestre dell’anno in corso che superano i 10,3 milioni di ore. Pur in discesa del 17,5% in rapporto al primo semestre del 2020, a conferma che la fase di ripresa produttiva ed occupazionale è comunque partita, resta preoccupante l’andamento delle ore erogate dai Fondi di Solidarietà che nei primi sei mesi del 2021 raggiungono i 3,4 milioni di ore con un aumento del 25,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Per questo aspettiamo gli esiti dei tavoli che ripartiranno già nei primi giorni di settembre. Il Governo ha accolto alcune nostre richieste, ma restano ancora altre questioni da affrontare. Avevamo chiesto l’allargamento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e questo è stato previsto, così come sono stati rafforzati i fondi bilaterali. È fondamentale, inoltre, l’attenzione alle politiche attive del lavoro su cui partirà un tavolo specifico. Necessità di miglioramento restano per la Naspi e la Discoll e per altre questioni che porremo nel prosieguo del confronto. La riforma dovrebbe essere poi operativa con l’inizio del 2022. Non va sottovalutato che – secondo un’analisi del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL che ha elaborato i rendiconti consuntivi dell’INPS – in 12 anni, dal 2008 al 2019, le risorse complessivamente spese per la cassa integrazione guadagni ammontano a 49,7 miliardi di euro, a fronte di 46,6 miliardi di euro di entrate sostenute da aziende e lavoratori privati, con un saldo negativo nel periodo analizzato pari a 3,1 miliardi di euro. Dunque non solo proroga della cassa integrazione e blocco dei licenziamenti fino a tutto il 2020. Per la UIL è necessario rendere spendibile velocemente quanto arriverà da SURE (strumento europeo contro la disoccupazione) e dare trasparenza sul reale utilizzo della cassa integrazione.
Tra le priorità che indichiamo in tema di politiche attive c’è quella di costruire un catalogo di nuove politiche formative e del lavoro. Per un rafforzamento e la qualificazione di tutte le componenti del mercato del lavoro lucano e per recuperare capacità produttiva e ripresa occupazionale. Inoltre bisogna affrontare con un metodo innovativo la sfera della inattività e della non occupazione. La crisi comprime le energie nuove di giovani, di donne,di figure temporaneamente ritirate dal lavoro. È l’universo di figure da riportare allo scoperto di una nuova crescita, iniezioni di credito sociale e di investimenti possono assorbire le sacche di inattività. Altro fenomeno, da riportare sotto l’ombrello di più nuove e permanenti politiche sociali, è l’area delle persone e famiglie emarginate. Continua a crescere la propensione all’impoverimento socio-economico e demografico della regione, mentre l’esclusione giovanile si sostanzia in 36 mila giovani (15-34 anni) risultano non occupati e non in istruzione e formazione (NEET). Si tratta di circa il 28% dei giovani lucani di cui 6mila sono laureati. Sono questi i temi che ci attendono a settembre”.