Mala politica lucana, governatore Bardi: “Fiducia nella magistratura, mia vita all’insegna della legalità”.
“Da uomo delle Istituzioni ho piena fiducia nelle indagini della Magistratura e al contempo sono sicuro che le persone coinvolte nell’indagine sapranno dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità alle ipotesi di reato. In riferimento al coinvolgimento del Sig. Mario Araneo, tengo a precisare che si tratta di una persona che ha un contratto di collaborazione esterna di Segreteria. Sarà mia cura fare le opportune valutazioni dopo un approfondito confronto, nel frattempo attiverò le procedure interne. La mia vita è sempre stata all’insegna della legalità e del rispetto delle regole. Mi auguro pertanto che su questa vicenda venga fatta luce nel minor tempo possibile. I lucani meritano chiarezza e trasparenza”.
Lo afferma in una nota il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in relazione a un articolo apparso stamattina sul “Quotidiano del Sud” in merito a un’indagine della Procura di Potenza.
Di seguito i particolari dell’inchiesta sulla mala politica lucana (fonte Quotidiano del Sud)
Bomba giudiziaria su Regione Basilicata e 4 Comuni lucani. L’inchiesta sulla mala politica lucana condotta dal procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio e dal pm Vincenzo Montemurro risultano indagate una serie di esponenti politici, funzionari e sindaci di Comuni lucani, un avvocato e professionisti che hanno avuto rapporti con enti pubblici. Le accuse contestate sono concussione, abuso d’ufficio, associazione a delinquere e scambio elettorale politico-mafioso. L’inchiesta risale al 2019 e i magistrati nel giro di qualche mese dovrebbero decidere se archiviare o rinviare a giudizio le persone coinvolte.
Nell’inchiesta sono coinvolti due assessori regionali, Franco Cupparo alle attività produttive e Rocco Leone alla Salute, Mario Araneo, segretario particolare del governatore Vito Bardi, il consigliere regionale Francesco Piro, il direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Basilicata, Ernesto Esposito e il direttore dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo, Giuseppe Spera, il sindaco di Lagonegro Maria Di Lascio, il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli, il sindaco di Ruoti, Anna Scalise e il sindaco di San Severino Lucano, Franco Fiore, il senatore Slvatore Margiotta, l’ex governatore Marcello Pittella e il suo segretario particolare Biagio Di Lascio, l’ex sindaco di Lagonegro, Domenico Mitidieri, un ex collaboratore del Consigliere regionale Piro, Tonj Borreca, Biagio Riccio, macellaio già condannato aa 4 anni e 4 mesi di reclusione per gli ttentati con finalità estorsive messe a segno tra il 2013 e il 2014 ai datti di una ditta che lavorava sull’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, il direttore artistico di Marateale, Nicola Timpone, l’imprenditore potentino Maurizio De Fino (titolare di importanti appalti di servizi per la Regione Basilicata) e l’avvocato civilista potentino, Raffaele De Bonis Cristalli, l’ex sindaco di Lagonegro, Domenico Mitidieri, il funzionario del Comune di Lagonegro, Lorenzo Buldo, l’imprenditore altamurano Saverio Columella, l’ex segretario generale del Comune di Potenza, Giovanni Muscatiello, l’imprenditore potentina Lucana De Fino, il funzionario della stazione appaltante della Regione Basilicata, Vincenzo Ierace, il titolare di Geocart Spa di Potenza, Antonio Colangelo, gli assessori del Comune di Ruoti, Angelo Damiano e Franco Gentilesca e l’ex sindaco di Ruoti Angelo Salinardi, la presidente di Marateale, Antonella Caramia, la presidente della Pro Loco Di Lagonegro e collaboratrice del gruppo di Forza Italia alla Regione Basilicata, Donata Martina Manzolillo e l’ex direttore della Lucana Film Commission, il giornalista Paride Leporace.
Angelino (Commissario Udc provincia di Matera). “Apprendo dalla stampa l’inchiesta della magistratura che coinvolge anche l’attuale assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, l’assessore regionale alle attività produttive, Franco Cupparo e l’ex governatore lucano Marcello Pittella. Confermando piena fiducia nel lavoro dei magistrati ritengo doveroso rivolgere la mia solidarietà a Leone, Cupparo e Pittella e sono certo che i diretti interessati dimostreranno la propria estraneità ai fatti contestati”.