Venerdì 13 agosto 2021 alle ore 21 nell’Anfiteatro Totò a Marina di Nova è in programma la presentazione del libro “Il bosco delle caramelle” di Angelo Viccari.
Ai saluti istituzionali seguiranno alcuni momenti di musica classica con Debora Pecora al pianoforte che accompagnerà Vittoria Maria Corrado, Soprano,ed alcuni successivi intermezzi di Pino Battafarano (chitarra e voce).
A dialogare con l’autore di questi “racconti e fiabe”, come recita il sottotitolo, sarà Lucia Stefania Manco mentre gli alunni dell’Istituto comprensivo “Luigi Settembrini” leggeranno brani tratti dal libro; allievi che, coordinati dall’insegnante Adriana Caputo, hanno scritto due fiabe inserite nel libro edito da Archivia (marchio dell’associazione “Inloco” di Rotondella).
All’iniziativa, promossa dal Comune di Nova Siri, parteciperanno, con l’esposizione delle loroopere gli artisti Angela Lapadula, Maria Santarsiero, Domenico Massimiani e Vitangelo Schiavone.
Viccari haal suo attivo alcune raccolte di poesie sia in lingua che in vernacolo (Voce di un lucano, A’ Pittat, Il pianto della ginestra) ed il volume “NatuTemb – La società del focolare” che rappresenta un’azione di recupero di memorie, autentico patrimonio della cultura orale che ha accompagnato la quotidianità delle nostre famiglie e delle nostre comunità, nonché in collaborazione con Miriam Bernardi, la stesura del “Breve dizionario rurale novasirese”.
Sono ventidue “racconti e fiabe”, abbastanza brevi, elaborati dall’autore, a volte prendendo spunto da storie reali che si sono tramandate di generazione in generazione, nel corso degli anni, altre volte dando sfogo alla propria creatività ma ambientandole in microcosmi particolari del proprio comune, soprattutto boschi ed antiche masserie.
Materiali di cultura popolare che Viccari ha voluto raccogliere e trascrivere, aggiungendo o modificando qualcosa, immedesimandosi spesso nei personaggi dei racconti.
“Alcuni racconti, spero -scrive l’Autore nella breve nota di presentazione – possano condurre ariflettere ed intendono rappresentare un invito rivolto a tutti, ma soprattutto alle nuove generazioni, a ricercare e ritrovare i valori della civiltà contadina che ha permeato in larga misura la quotidianità delle popolazioni e, quindi, la vita stesa dei nostri piccoli borghi”.