Pinuccio Rinaldi in una nota esprime alcune riflessioni sulla perdita della funzione della politica in tutti i territori. La conferma arriva dalle liste civiche che si preparano a scendere in campo per le prossime Amministrative anche in Basilicata.
Domenica 3 e lunedì 4 di ottobre si terranno le elezioni amministrative, quest’ appuntamento coinvolge anche il comune di Bernalda che insieme alle altre municipalità regionali che andranno al voto, concorre al totale dei ventisei comuni che dovranno eleggere un nuovo sindaco.
Per meglio comprendere l’importanza di quest’ appuntamento è opportuno analizzare alcuni dati, che come tali, rappresentano indicatori di vario genere ma comunque tutti interessanti.
La Basilicata nella sua composizione territoriale è formata da 131 comuni di cui solo 26 sono interessati dalle votazioni e rappresentano il 19,8%.
DI questi 26 solo 2 comuni superano i 15000 abitanti (7,7%) i restanti 24 (92,3%) hanno meno di 15000 abitanti.
In una ulteriore disgregazione di dati e opportunamente focalizzati alla sola provincia di Matera, osserviamo che solo 6 municipalità sono interessate dal voto e che solo 1 supera i 15000 abitanti.
PISTICCI -17361 >>CINQUE STELLE
BERNALDA-12264>> ex LISTA CIVICA (commissariata.)
MONTESCAGLIOSO-10102>>L.C.
FERRANDINA-8973>>L.C.
ALIANO-1082>>L.C.
OLIVETO LUCANO-494>>L.C.
Questi dati mostrano che le comunità citate hanno nelle loro espressioni governative una identica condizione politica, fatta eccezione per Pisticci, quella di non avere una specifica connotazione partitica.
Se cinque comuni su sei, quindi la quasi totalità di essi è priva di connotazione partitica, la cosa non può e non dev’essere trascurata, ma considerata e analizzata.
Se è vero che il voto altro non è che la risposta ad una offerta politica, allora è opportuno chiedersi come mai nessun “partito” sia riuscito ad offrire a queste comunità la giusta offerta, tanto da non essere scelti?
Il dato mostra impietosamente che i partiti sono latitanti e che non sono riusciti ad offrire nessuna soluzione ai vari problemi delle comunità.
Va pure opportunamente considerato che i problemi non hanno colorazione politica e restano tali sino alla loro soluzione, quindi non è nemmeno una condizione di collocazione politica (destra –sinistra-centro), ma evidentemente è la perdita della funzione che i partiti avevano in origine.
Questa considerazione sembra essere anche suffragata da quanto è possibile osservare oggi 17 Agosto.
A meno di un mese dalla presentazione delle liste non sono note le varie offerte politiche, tutti i partiti ed anche le aggregazioni civiche sono diventati elementi carsici, non esistono segni di esistenza in vita.
Le antiche liturgie a cui ci avevano abituato sono scomparse, forse siamo giunti anche in politica alla condizione degli effetti speciali, che come si dice stupiranno tutti.