Matera Civica: “Divenga concreta la gratitudine in onore del professore Raffaele Giura Longo e si sostituisca la targa sbagliata in via Duomo”. Di seguito la nota integrale.
Grande fu la commozione nella chiesa di San Francesco d’Assisi quando giunse il momento di ricordare la figura di un materano che ha dato autentico lustro alla comunità. L’idea iniziò a circolare già durante i suoi funerali, ovvero compiere un gesto concreto per mantenere viva la memoria di uno storico che ha saputo unire come pochi la passione per gli studi alla militanza politica. Docente universitario e parlamentare per più legislature, autore di una sterminata attività editoriale, è stato per decenni un punto di riferimento certo nel dibattito civile e culturale cittadino, condividendo la sua consueta schiettezza e impareggiabile capacità di analisi quale migliore evoluzione della scuola di meridionalismo che lo vide impegnato, tra l’altro, nella pubblicazione del periodico “Basilicata” unitamente al fraterno amico Leonardo Sacco..
Un saluto collettivo – successivamente fu promossa finanche una raccolta di firme – seguito da un’attesa durata dieci anni quando, a valle di una delibera del 2014, vide finalmente la luce la celebrazione di una sobria cerimonia d’intitolazione. Insomma, a marzo del 2019, fu inaugurato il Belvedere Giura Longo, all’altezza dell’affaccio sul Sasso Barisano, lungo la salita di via Duomo, luogo non lontano dalla storica abitazione dell’antica famiglia materana.
Decisione encomiabile che, però, fece registrare un problema nella targa commemorativa. Un errore può capitare a tutti: era riportato in modo sbagliato il cognome dello storico di cui, con affetto, s’intendeva ricordare il valore a futura memoria. Inutile perdersi d’animo, si stabili di rifare la targa con la necessaria correzione del cognome. L’artista Giuseppe Mitarotonda non si è perso d’animo e l’Amministrazione comunale, come da delibera che autorizza la spesa, ha compensato il lavoro svolto e ottenuto già da qualche mese a questa parte la maiolica nuova da sostituire a quella vecchia, ora custodita da qualche parte in via Moro.
Che dire? A questo punto, è il caso di dare corso alla doverosa sostituzione in via Duomo. Certo che i problemi in città non mancano, alcuni complessi e di difficile soluzione, ma dopo dodici anni di attesa è giunto il momento di onorare, come si conviene, la memoria dell’illustre concittadino. Un’opera pubblica minima, di non impossibile esecuzione, questo è l’auspicio, renderà finalmente giustizia a un uomo che, come fu sottolineato nella cerimonia di apposizione della targa, al quale si deve gratitudine e apprezzamento per il costante impegno civile ed intellettuale profuso: “per il progresso della comunità e per aver fatto conoscere all’Italia e al mondo la straordinaria ed originale vicenda storica, culturale, urbana paesaggistica e ambientale di Matera”.