Fp Cgil Potenza: “Il personale delle pubbliche amministrazioni sia parte del percorso di sviluppo che ci aspetta con il PNRRR. Vengano espletati quanto prima i concorsi già previsti nel piano dei fabbisogni 2019/2021 della Regione Basilicata. Si proceda negli enti strumentali e in tutti gli enti locali”. Di seguito la nota integrale.
Con la conversione in legge del decreto recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, funzionale all’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il reclutamento di personale nelle nostre pubbliche amministrazioni può trovare nuovo slancio.
Con i due interventi normativi di aprile e giugno si dettano regole semplificate rivolte non solo al reclutamento finalizzato al PNRR, ma innestando regole derogatorie rispetto alla previgente disciplina.
Una sorta di amministrazione parallela, destinata a convivere con il pre-esistente, provando a far fronte a situazioni ordinarie con risorse straordinarie. La legge, in sostanza, contiene un mix di norme derogatorie rispetto alla normativa generale, con incursioni nelle materie proprie dei contratti collettivi nazionali e tanti riecheggiamenti sul sistema di valutazione a suo tempo previsto dall’articolo 19 del decreto Brunetta, abolito dalla riforma Madia.
Il PNRR è e deve essere un’opportunità da cogliere, specie nel Mezzogiorno, dove la carenza di personale accompagna una forte carenza di servizi e gli interventi di semplificazione, legati anche alle misure di contenimento della pandemia, vanno utilizzati e con celerità.
Se agli inizi di settembre vedrà finalmente la luce la selezione per le stabilizzazioni dei precari della Regione Basilicata, auspichiamo che quanto prima vengano espletati i concorsi già previsti nel piano dei fabbisogni 2019/2021 e che analogamente si proceda negli enti strumentali e in tutti gli enti locali. La situazione è ben nota: tra il 2019 e il 2020 sono andati in pensione oltre 1.000 lavoratori pubblici e tra il 2015 al 2018 abbiamo perso altri 2.000 lavoratori, tra ministeri, enti locali e sanità. Una vera e propria emorragia. Non solo occorre favorire il ricambio generazionale, svecchiando la pubblica amministrazione, ma è necessario un grande piano di assunzioni per far fronte alle fuoriuscite di questi anni. Cosi come bisogna cogliere le opportunità offerte per la valorizzazione del personale in servizio utilizzando le nuove possibilità previste dal decreto in materia di progressioni verticali, che riporta al 50% i posti destinati ai dipendenti dell’amministrazione attraverso l’indizione di procedure interne meramente comparative (senza quindi alcuna prova selettiva.
Senza un piano straordinario di nuove assunzioni stabili, il perimetro di intervento dei servizi pubblici continuerà ad arretrare, a vantaggio delle privatizzazione dell’aumento delle disuguaglianze.