Torna anche quest’anno il Sindacato di strada, che ormai da dieci anni vede la Flai Cgil Basilicata impegnata nei luoghi di lavoro o di ritrovo dei braccianti stranieri stagionali che vengono ingaggiati dai caporali. Volontari si occupano di diffondere materiale informativo, informando sui contratti tradotti in diverse lingue e sui servizi cui i lavoratori hanno diritto, offrendo consulenza legale e contrattuale.
Il “camper dei diritti” del sindacato in questi giorni è nei comuni di Palazzo San Gervasio, Montemilone, Lavello e Venosa dove la manodopera straniera è impiegata per la raccolta del pomodoro.
La Flai Cgil ha fatto visita anche al centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio, presso l’ex tabacchificio, appena aperto, constatando alcune criticità. “Prima di tutto l’assenza di guardiania – spiega il segretario generale Flai Cgil Basilicata, Vincenzo Esposito -, i lavoratori inoltre non alloggiano per etnie e questo, come accaduto in passato, potrebbe portare a dei problemi di convivenza. Dal punto di vista dei trasporti, che sono tra gli aspetti strategici per la lotta allo sfruttamento illegale della manodopera – continua Esposito – al momento è attiva una sola navetta dal centro ai campi e viceversa, lasciando via libera ai caporali che caricano i lavoratori sui propri furgoni costringendoli poi a pagare il servizio che viene direttamente detratto dalla paga”.
L’evidente ritardo con cui ha aperto il centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio ha poi incoraggiato lo stanziamento di molti migranti in alloggi di fortuna. “Ci sono molte abitazioni informali tra Palazzo San Gervasio, Montemilone e Gaudiano – aggiunge Esposito – dove mancano le condizioni igienico sanitarie necessarie. I lavoratori lamentano l’assenza di acqua potabile e corrente per fare la doccia, costretti ancora una volta a pagare il caporale per averla.
È evidente – denuncia il segretario generale della Flai Cgil Basilicata – che un’accoglienza di questo tipo è inaccettabile. È necessario richiamare tutti alle proprie responsabilità. Chiediamo alla Regione Basilicata di intervenire tempestivamente sui gestori del centro affinché provvedano a risolvere al più presto le criticità riscontrate e ai Comuni delle aree interessate di provvedere alla fornitura dell’acqua presso le zone in cui si trovano gli alloggi di fortuna. Quanto alle imprese agricole, chiediamo il reclutamento della manodopera secondo le forme consentite dalla legge e avvalendosi dei trasporti regolarmente organizzati, senza l’intermediazione dei caporali.
Pur riscontrando nel centro di accoglienza la presenza della protezione civile e di personale sanitario per l’effettuazione dei tamponi, chiediamo di garantire la massima sicurezza da un punto di vista sanitario, rafforzando le attività di sorveglianza e assistenza laddove sono sorti gli alloggi informali. Si tratta di attuare i servizi previsti dai progetti già finanziati con un importo di 160mila euro a Palazzo San Gervasio e di 400mila euro nel Metapontino, dove pure si riscontrano criticità: l’Hotel Diamante di Ferrandina Scalo e l’agriturismo Rio De Luna, a Marconia – conclude Esposito – dovevano aprire con ritardo ieri, ma tutto è stato posticipato di una settimana”.
Il Sindacato di strada a cura della Flai Cgil Basilicata proseguirà nelle campagne del potentino per tutto il mese di settembre, garantendo assistenza legale e fornendo beni di prima necessità. In questi giorni infatti sarà a Palazzo San Gervasio e centri limitrofi per portare l’acqua ai migranti che stanno alloggiando in strutture di fortuna.