Sin dall’inizio dell’anno accademico 2008/9, allorquando si diffusero le prime notizie secondo cui per la prima volta dal 1990/91 non sarebbe stato emanato il bando per l’ammissione al 1° anno di corso per la frequenza triennale della Scuola di Specializzazione in Archeologia attivata a Matera, Cittadinanzattiva non mancò di esternare all’opinione pubblica ed alle autorità accademiche interessate dell’Unibas la preoccupazione che si fosse messo in moto un percorso che avrebbe condotto in breve alla chiusura di un centro di formazione e di ricerca, che ha guadagnato nel corso degli anni la stima di accreditati ambienti scientifici nazionali ed internazionali per l’alta qualità degli studi e delle opere di scavo portate a termine o in programma di esecuzione, di cui sono testimonianze le numerose pubblicazioni ben note agli addetti ai lavori.
Con un comunicato ufficiale della Direzione della Scuola, ancora consultabile nel sito web dell’Unibas, nel dare l’annuncio della mancata emanazione del bando per l’iscrizione al primo anno di corso per l’anno accademico 2008/9, si tentava di offrire qualche nota di assicurazione per il destino futuro della Scuola stessa: .
Cittadinanzattiva fece subito osservare che lo stretto legame decreti tra nuova Scuola di Specializzazione e l’attivazione di una nuova Laurea Magistrale in Archeologia (nel cui organico di docenti di ruolo assegnati andrebbe incardinata la nuova Scuola di specializzazione) avrebbe in effetti impedito il riavvio dei corsi in questione, in considerazione delle ben note norme restrittive previste per istituire nuovi corsi di laurea, e data anche la altrettanto nota riduzione dei fondi ministeriali disponibili per il sistema formativo in genere ed in specie di quello universitario.
Ed in realtà, basta leggere il Piano dell’Offerta Didattica dell’Unibas per l’Anno Accademico 2009/10, peraltro fatto affiggere in tutti i Comuni della Regione da qualche giorno, per verificare che non c’è traccia della pur prevista Laurea Magistrale in Archeologia.
Di conseguenza, per l’anno appena avviato verrebbe attivato a Matera solo il 3° ed ultimo anno della Scuola di Specializzazione in Archeologia, e, se non ci saranno fatti nuovi, come purtroppo tutto lascia credere, dall’anno prossimo la Basilicata, e Matera in particolare, rischia di perdere un altro pezzo importante del proprio sistema formativo e di ricerca.
Cittadinanzattiva auspica che da parte dell’Università di Basilicata e della Regione si diano assicurazioni all’opinione pubblica sulla effettiva possibilità di rilanciare l’attività della Scuola a Matera: la nostra Città non può perdere anche questa altra chance di grande valore culturale, se veramente mira a presentarsi all’opinione pubblica internazionale quale Città della Cultura, anche perché non si fermano le operazioni di chiusura di corsi di laurea, come quello di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni, il cui 1° anno verrà attivato a Potenza e non più a Matera, come si legge nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Ateneo di Basilicata per l’Anno Accademico 2009/10.
Cittadinanzattiva infine lamenta il silenzio che si riscontra ai diversi livelli territoriali di responsabilità istituzionale e politica, a partire dall’Amministrazione Comunale di Matera, su un fatto molto preoccupante, quale quello segnalato, per le prospettive di sviluppo della Basilicata e della nostra Città.
Il Coordinatore Angelo Bianchi