Coordinatore della Camera del Lavoro Michele Petraroia: “Area industriale di Melfi è una questione nazionale”. Di seguito la nota integrale.
Come si riorganizza sul piano industriale, occupazionale e di sviluppo il nostro Paese dopo la cessione del comparto dell’auto ai francesi della PSA ? Cosa accadrà nelle aree del Centro-Sud di Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Molise e Basilicata in cui sono dislocati i principali stabilimenti STELLANTIS e dell’indotto ? In quanto tempo, con quali strumenti e in che modo sarà gestita una fase di trasformazione produttiva, sociale ed economica così complessa ? E’ vero che un pool internazionale di 29 Banche intende erogare 12 miliardi di euro alla multinazionale francese per consentirgli di rimborsare i 5,4 miliardi di euro di prestito garantito dal nostro Ministero del Tesoro ed avere le mani libere sulla riorganizzazione degli stabilimenti italiani ?
E’ lecito chiedersi cosa succederà nella principale area industriale del Mezzogiorno e interrogarsi sul futuro di migliaia di famiglie ?
Tutte le organizzazioni sindacali spingono da tempo perché il Governo Draghi istituisca una sede di confronto su questi temi capace di fare chiarezza su piani, scelte, investimenti, numeri, progettualità, tutele sociali e prospettive. La Basilicata più di altri territori ha adottato atti amministrativi a sostegno delle rivendicazioni sindacali ma al momento da Roma non è arrivato alcun riscontro concreto.
Il riverbero dei contagi COVID, l’emergenza afgana, le scadenze del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza, l’approntamento del DEF e della manovra finanziaria per il 2022, l’aumento esponenziale del debito pubblico, il futuro dell’Unione Europea del post-Merkel e le imminenti elezioni amministrative in Italia non lasciano spazio al tema del lavoro e men che meno a quello del futuro del Mezzogiorno.
Come giustamente denunciava Don Luigi Ciotti ieri in un evento a Castelguidone in Abruzzo non c’è libertà senza lavoro e non si vince la lotta contro le mafie se nel Sud non si riparte da un lavoro stabile, dignitoso e sicuro. In un breve scambio di battute a latere della manifestazione con Federico Cafiero De Raho mi sono soffermato sul fatto che centinaia di comunità, piccole o grandi, del Centro-Sud e migliaia di famiglie vivono grazie alle attività del comparto auto e dell’indotto. La posta in gioco è la qualità della democrazia, il rispetto della Costituzione e l’affermazione della dignità di ciascun cittadino in vaste aree del Paese. Se Draghi non muta l’agenda delle priorità restituendo valore al lavoro sappia che non tutti saranno disposti a tacere !