Monitoraggio della qualità dell’aria
Ci vuole un po’ di pazienza per mettere in ordine tutta la matassa ma poi vengono fuori cose a dir poco simpatiche se non fosse che a pagare sia il solito contribuente, e se il monitoraggio non fosse fatto con approssimazione. Tanto per cominciare in Basilicata, in una regione a scarsa densità di popolazione di abitanti e con un livello industriale molto basso., vi sono due enti che curano il monitoraggio della qualità dell’aria.
Il legislatore regionale per motivi sconosciuti ha ritenuto attribuire la competenza per il monitoraggio dell’aria all’ARPAB (Agenzia Regionale per l’Ambiente della Basilicata) ed all’Agrobios.
Si. legge nel sito di questa ultima che:
L’attività di monitoraggio della qualità dell’aria è stata condotta misurando in continuo, con l’ausilio di n. 2 centraline, i seguenti parametri: Monossido di carbonio, Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto e Ozono
Il sistema usato è costituito da una centralina fissa installata nei pressi del Centro Oli di Viggiano e da una mobile entrambe collegate ad un computer sul quale è stato installato un software che rileva i dati grezzi ecc……
Da rilevare, però, che sul sito di Metapontum Agrobios l’ultimo monitoraggio risale al 5 luglio
Dopo aver scoperto le due centraline gestite dall’Agrobios diremo che ce ne sono due delle quali se ne sono perse le tracce una a Potenza in Piazza XVIII Agosto e che monitorava il PM 10 fino al 2006 con metodo gravimetrico, e l’altra è quella di Piazza Matteotti a Matera, di questa non si sa neppure cosa rilevasse eppure in città ci sarebbe bisogno di conoscere l’Ozono, il PM10 , il biossido d’azoto
Tutti valori che possono subire alterazioni dovute al traffico urbano.
Il metodo gravimetrico al quale abbiamo fatto riferimento per la Centralina scomparsa di Potenza, consiste nel recuperare i filtri ogni tot giorni, quindi il monitoraggio non è immediato
E’ un monitoraggio poco utile perché se il PM10 è fuori bersaglio lo si sa con un certo ritardo e anche le difese avvengono con un certo ritardo.
Per i monitoraggi di Piazza 18 Agosto , fatti con il metodo gravimetrico, i dati venivano messi sul sito dell’Arpab il mese successivo a quello monitorato.
In Basilicata l’Arpab gestisce 11 Centraline fisse ed una mobile
Cinque delle predette centraline rilevano con il suddetto metodo gravimetrico quei valori e sono : S. Luca Branca di Potenza, Ferrandina, Viggiano, Lavello, La Martella di Matera .
Le centraline urbane di Potenza di Viale dell’Unicef e di Via Firenze pur rilevando il PM10 non rilevano l’ozono e neppure il biossido di azoto: stranezza.
Consideriamo ancora che nessuna centralina rileva in alcun punto della Regione il livello di Diossina e che tale rilevazione non viene fatta neppure con quelle a terra, credo sconosciute alla realtà lucana.
Il quadro risulta essere oltre che sconfortante, confusionario ed è sicuramente dispendioso,
Si vive di costanti rassicurazione da parte dell’assessore all’ambiente Santo Chirico ( ha i giusti contatti oltre che buon naso) e del suo rappresentante su questa terra.
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L’ambiente è una cosa seria e anche le rilevazioni devono esserle
Sono,questi, argomenti costantemente ripresi dall’OLA che chiede
il monitoraggio e la pubblicazione quotidiana dei dati, supportati da una nuova mappatura delle centraline, auspica una controtendenza istituzionale e afferma come operazioni di monitoraggio lacunose ed approssimative, seguite da proclami ad hoc e “tranquillizzazioni” sistematiche, frutto di una politica del tutt’apposto non siano più sufficienti..
Sono , queste,affermazioni, che l Organizzazione ebbe a pronunciare quando a distanza di oltre 10 anni dall’apertura dei pozzi di petrolio in Val d’Agri comparve, finalmente,qualche dato relativo al monitoraggio di uno degli inquinanti più pericolosi legati all’estrazione del petrolio: l’H2S, o meglio conosciuto come Idrogeno Solforato
A distanza di dieci anni dall’avvio delle estrazioni il centro di Monitoraggio della Val d’Agri è ancora una chimera.
In tutta questa confusione e in occasione, della risposta “tirata” dal Difensore Civico Regionale, il Direttore dell’Arpab ebbe a dire circa la richiesta di installazione di una centralina fissa che monitorasse i’attività del cementificio di Matera testualmente:
“Per quanto concerne l’eventualità di installare una ulteriore centralina di monitoraggio della qualità dell’aria, la normativa prevede che il controllo dell’aria si effettui attraverso la misurazione dei livelli di inquinamento nelle zone o agglomerati di cui al D L.vo 351/99 ex comma 2 art.6,individuate dalla Regione. Nelle more dell’approvazione del Piano di Zonizzazione regionale, le rete regionale della qualità dell’aria consta di un punto di misurazione a Matera nell’area industriale di La Martella.
D’altronde l’istallazione di una nuova centralina implica costi d acquisto e gestione rilevanti, posti a carico della P.A. e come tali degni di un’attenta valutazione.”
Colombo sbarcando nelle americhe trattò con più attenzione gli indigeni .
Il riordino del sistema avverrà a babbo morto, i 40 mila Euro per arredare lo studio del Direttore Generale non sono pervenuti come grazioso omaggio dal piano Marshall ma risultano a carico dei contribuenti, la giungla di funzioni e di retribuzioni nell’interno dell’Azienda sono quotidianamente riportate dagli organi di stampa e se si aggiunge che l’Azienda ha mancato quello che in termine tecnico si chiama. “accreditamento” il quadro è chiaro e la misura è colma
Nella predetta nota rivolta al Difensore Civico Regionale, il Direttore Generale ebbe a dichiarare, inoltre, che essendo in presenza di un fermo impianto, avrebbe disposto un monitoraggio della qualità dell’aria con mezzo mobile non appena l’attività del cementificio fosse ripresa.
La cosa è accaduta dal 12/05/2009 al 3/06/2009, dopo la sollecitazione dell’Ola ( 8 Maggio 2009) intervenuta a seguito del ribaltamento di un TIR che ancora oggi non si sa cosa trasportasse
Dal monitoraggio non è emerso nulla di particolare con esclusione dei giorni 17-27-28-29 Maggio quando cioè i venti sono stati provenienti dai quadranti settentrionali e la centralina si è trovata sottovento rispetto al Cementificio.
I valori dell’Anidride Solforosa e del Biossido di Azoto hanno subito un picco , nell’ambito della soglia.
Il cementificio era posto rispetto al mezzo mobile a 45° N-NE.
L’Arpab, non dice però che per il resto del tempo non si è trovata sottovento la centralina ma la Città, come normalmente accade.
E’ evidente che la centralina si sarebbe dovuta interporre tra il cementificio e la città e cioè andava posizionata nel parco della Murgia
Davvero i cittadini-contribuenti devono essere presi in giro quotidianamente e spesso anche con arroganza ?
Tutto questo solo per ciò che riguarda il monitoraggio della qualità dell’aria, riflessioni su altri aspetti riguardanti l’ambiente li rinviamo ad altra occasione.
Pio Abiusi
In Basilicata non si puo seguire seriamente l’ambiente, perchè giostrano tutto le grandi aziende dell’oligarchia lucana, dai forti interessi economici. inutile dire quali