Per “il suo impegno e l’alto numero di citazioni nella ricerca scientifica” la psichiatra lucana, originaria di Bernalda, Liliana Dell’Osso, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa e vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria, “Lucani Insigni 2020”, l’unica lucana presente nella banca dati online con i profili di cento esperte nelle aree scientifiche, secondo il progetto “100 donne contro gli stereotipi aree scientifiche”, ha ricevuto il riconoscimento di “Top Italian Women Scientists 2021”. Il gruppo, di cui fa parte già da alcuni anni, costituitosi nel maggio 2016 e presieduto da Adriana Albini, ideatrice dell’iniziativa, con co-presidente Sonia Levi, promosso dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), riunisce un centinaio di eccellenze al femminile, scienziate italiane impegnate nella ricerca biomedica, nelle scienze cliniche e nelle neuroscienze. Il riconoscimento assume una particolare rilevanza in questa fase di “lotta al Covid” nella quale le donne hanno dimostrato che l’attività e la ricerca sulla pandemia “non è solo cosa da uomini”. Molte le italiane impegnate con successo nella ricerca sul Covid-19 o come la prof. Dell’Osso nell’ambito di specifiche categorie di pazienti.
L’obiettivo è quello di promuovere la ricerca condotta dalle donne e avvicinare le giovani a questo mondo. Il club è dedicato alle scienziate italiane impegnate nella ricerca recensite nella classifica dei Top Italian Scientists (TIS) di Via-Academy, un censimento degli scienziati italiani di maggior impatto in tutto il mondo, misurato con il valore di H-index, l’indicatore che racchiude sia la produttività sia l’impatto scientifico del ricercatore, nonché la sua continuità nel tempo, e che si basa sul numero di citazioni per ogni pubblicazione.
Per l’appartenenza al Club è stato selezionato un gruppo di ricercatrici con H-index pari o superiore a 50. Per la Dell’Osso, autrice e coautrice di oltre 600 pubblicazioni su riviste scientifiche prevalentemente internazionali e dei saggi divulgativi, l’ H-index è pari a 60.
Da parte delle scienziate si continua a sollecitare l’implementazione di programmi scientifici e sanitari, con l’intervento di un gruppo di eccellenza di ricercatrici in campo biomedico, su quanto potrebbe oggi essere fatto a contribuire al controllo e arresto della pandemia da Covid-19, nella prevenzione e cura delle malattie cronico-degenerative (quali tumori, malattie cardiovascolare e diabete), la cui gestione in pandemia ha sofferto e dei danni psico-fisico-relazionali conseguenti alla pandemia, nonché in ambito materno-infantile, malatite rare e autoimmuni. Molte ricercatrici hanno competenze in questi campi e vorrebbero essere ascoltate.
Di qui la proposta della costituzione di una task force comprendente un ampio numero di donne scienziate che serva alle autorità nella promozione di progettualità tecnico- scientifiche, tenendo conto di uno scenario non solo nazionale, ma anche internazionale, che e’ poi quello nel quale noi le scienziate si muovono costantemente.