Alla vigilia dell’apertura ufficiale dell’anno scolastico il Ministero ha inviato a tutti i dirigenti scolastici le informazioni che riguardano l’obbligo del possesso e il dovere di esibizione della certificazione Covid per tutto il personale scolastico. La nota tratta del come i dirigenti scolastici dovrebbero verificare la certificazione verde scaricando tutto sugli istituti scolastici.
Il punto è che – osserva preoccupata la Uil Scuola – non sapendo ancora dare indicazioni gestionali sull’utilizzo del green passa a scuola, ci si limita a dare informazioni e suggerimenti.
Il problema è spostato in capo alle scuole che – sottolinea Luigi Veltri segretario Uil Scuola Basilicata – stanno facendo a gara per trovare procedure che limitino le responsabilità e diano una parvenza di gestione organica.
La circolare è una sorta di autocertificazione di impotenza, un coacervo di contraddizioni normative. Ora bisogna uscire dal pantano in cui è stata messa la scuola. Il meccanismo standard del green pass non è adatto alla scuola, non ci sono avventori, non è una pizzeria, né un teatro, né una rete di trasporti.
Ci vuole rispetto e certezza dei diritti invece – osserva – assistiamo alla cocciuta contrapposizione ideologica voluta da alcuni settori politici, e anche sindacali, che bocciando ostinatamente, con una capriola politica il protocollo d’intesa, dovranno assumere le rispettive responsabilità.
L’utilizzo – invece – dei tamponi genici, magari a basso costo come quelli salivari, con oneri a carico delle scuole non avrebbe risolto interamente il problema, ma almeno avrebbe avviato l’anno scolastico.
Ora attendiamo di conoscere le misure del Dpcm – aggiunge Uil Scuola– perché l’attuale quadro normativo è inapplicabile, ingestibile. La buona volontà delle scuole (e delle persone) è la speranza del ministero per il riavvio del nuovo anno scolastico mentre servono scelte e soluzioni e non consigli. E ci preoccupa – aggiunge Sonia D’Andrea segretaria organizzativa regionale Uil Scuola – che non c’è ancora nessuna intesa sul Protocollo Sicurezza 0-6 anni. Al termine dell’incontro del 1° settembre tra il Ministero dell’Istruzione e le Organizzazioni sindacali, il nodo resta sempre lo stesso: La UIL Scuola chiede che i costi dei tamponi per il personale privo di green pass siano a carico dell’Amministrazione.
Il sistema di istruzione è per noi settore fondamentale su cui confrontarci per la definizione delle misure del Pnrr – sottolinea il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli – è il futuro che dobbiamo creare per le nuove generazioni. Se pensiamo alla situazione strutturale da cui partiamo – osserva – anche le pur capienti cifre del piano rischiano di non essere sufficienti. Ci deve essere un impegno chiaro a non disperdere le risorse ordinarie già previste. Altro tema cruciale per la UIL è quello dei divari, delle aree interne, delle periferie. La carenza strutturale del Mezzogiorno e della nostra regione, in tema di asili, mense, tempo pieno, ad esempio, è evidente. Del pari gli investimenti vanno indirizzati proprio dove è maggiore il divario. Ugualmente vanno programmate risorse che ne consentano, nel tempo, il pieno funzionamento e gestione.
Edilizia scolastica, didattica digitale, dispersione scolastica, laboratori, sono altri settori importanti di intervento. Vorremmo avere garanzie della distribuzione territoriale delle risorse legate a questi capitoli di intervento – ha sottolineato Tortorelli – con maggiore attenzione alle aree più svantaggiate. Da riprendere il tema dell’alternanza scuola lavoro.