La rassegna VivaVerdi MultiKulti edizione 2021 di Arteria è ripartita questa sera al Museo Ridola con lo spettacolo “Médée di Jean Anouilh”.
Sotto la guida di Vincenzo Failla, attore, regista e musicista, Arteria ha presentato questa sera la versione di Medea scritta dal drammaturgo Jean Anouilh. La direzione di Failla e la collaborazione con Domenico Orlandi per la scelta di questo testo di Anouilh è stata foriera di uno spettacolo tagliente e fortemente emozionale. La replica è in programma domenica 5 settembre.
Cast dello spettacolo Médée di Jean Anouilh – Traduzione Giulio Cesare Castello (edizioni Bombiani)
Attori
Elisabetta Rubini – Medea
Mariapia Leone – nutrice
Erminio Truncellito – Giasone
Domenico Orlandi – creonte
GiovannaStaffieri – Theokleia
Costumi di Pietro Scialpi
Scenografie di Sergio Scarcelli dell’Open Design School della Fondazione Matera-Basilicata 2019
Il regista Vincenzo Failla, ha dichiarato: “Mettere in scena una Medea non è cosa semplice.
Il mito di Medea è stato ampiamente trattato, da Euripide in poi, in teatro, al cinema e in musica. Poi Jaques Anouilh, alla fine degli anni ’50 del XX secolo, ci presenta una Medea più moderna, più vicina ai nostri tempi, più esplicita e ironica, anche.
Il testo di Anouilh, pur senza togliere nulla alla complessità dei personaggi, risulta di più facile lettura e arriva diritto al nocciolo della questione.
Quando mi è stato chiesto di curare la messa in scena di Médée mi sono chiesto: abbiamo bisogno del mito di Medea? In una società consumistica e frettolosa come la nostra ci servono ancora i Miti?
La risposta è Sì! Mille volte Sì! I Miti servono a farci riflettere.
Il testo è essenziale, diretto, forse spietato, ma ricco di sfumature sottili.
Ho scelto la strada del reading drammaturgico, con elementi di scena non realistici, ma evocativi, con costumi appena accennati, senza effetti di luce particolarmente complessi e con la presenza di leggii che ci ricordino in ogni momento che il teatro è rappresentazione, rappresentazione della verità!
Non ho voluto mettere in scena la mia verità, ma la verità di ciascun personaggio, perché ogni personaggio crede di essere nel giusto. Sarà lo spettatore, poi, a giudicare il bene ed il male di ogni carattere rappresentato.
Il mio lavoro si è concentrato sull’aspetto prosodico della lingua: intonazione, accento, durata; in una parola, la musicalità del testo.
Queste scelte sono state dettate dalla condizione stessa del luogo destinato alla messa in scena: un giardino al posto di un teatro, siepi al posto di quinte, una costruzione moderna al posto di un fondale.
Le stimolanti idee dello scenografo Sergio Scarcelli, gli evocativi costumi di Pietro Scialpi e i mezzi tecnici messi a disposizione dall’Associazione ARTErìa, mi hanno permesso di lavorare con gli attori in un contesto di serena condivisione.
Offriamo il frutto del nostro lavoro con semplicità e generosità in una atmosfera senza tempo, tra antico e moderno, pubblico e privato, profondamente interiore e rappresentativamente esteriore”.
La fotogallery del concerto (foto wwwe.SassiLive.it)