Consiglieri Comunali di opposizione Antonella Fatone, Rocco Di Tommaso, Franco Mollica, Angelo Antenori e Giovanni Colangelo: “La struttura dei padri trinitari di venosa deve essere supportata”. Di seguito la nota integrale.
– Quello che sta succedendo all’interno dell’Istituto dei padri Trinitari di Venosa produce sconcerto e preoccupazione, da una parte c’è tutta la nostra comunità che vive in allarme le notizie dei molteplici contagi tra gli ospiti ed operatori della struttura, dall’altra ci sono i genitori e le famiglie dei ragazzi ospiti che vivono comprensibilmente con grande apprensione questo delicato momento tanto da arrivare alla richiesta di aiuto alle Istituzioni, e a chi è preposto, affinchè si occupino celermente di comprendere come sia stato possibile arrivare a questo stato delle cose.
La situazione è critica al punto che il numero eccessivo di contagiati ha reso necessaria la riapertura del reparto Covid dell’Ospedale di Venosa, ciò ha di fatto bloccato il ripristino di tutti quei servizi che da tanto tempo sono stati tolti procurando disagi alla intera comunità del Vulture alto Bradano. Le promesse fatte nel consiglio comunale aperto di qualche settimana fa dall’Assessore Leone alla presenza della dirigenza dell’ASP sono state, ancora una volta, puntualmente disattese; e noi, ancora una volta, ci troviamo a dover chiedere che arrivi una pronta risposta dal sistema sanitario e che ci sia un tempestivo intervento, anche duro, da parte dell’amministrazione comunale di Venosa. Non si può sempre soccombere, non si possono gestire le situazioni con lo stesso strabismo amministrativo con cui da una parte si vietano (soloalcune) manifestazioni e dall’altra si consente che in Venosa (con oltre 100 contagiati acclarati) si possano tenere fiere e mercati con il rischio di esportare contagi e, contemporaneamente, con il rischio che nuovi casi arrivino con gli ambulanti o dagli avventori dei comuni vicini.
Il dato preoccupante è che,con un focolaio così vasto, non si può non contemplare che ci siano state quanto meno delle disattenzioni sulle norme di precauzione che erano dovute per legge. Inoltre, se le notizie date da alcuni genitori dei ragazzi ricoverati (che parlano della mancanza di DPI) sono vere, le parti responsabili della tutela della salute in primis e l’amministrazione comunale in secondo luogo devono pretendere che chi di dovere agisca velocemente per comprendere a fondo dove e in che modo un sistema che dovrebbe ormai essere tarato ha invece, purtroppo, fallito.
La pandemia è sempre stata la scusa che questa amministrazione pentastellata ha usato per bloccare tutto in questo periodo nascondendo così tutte le loro manifeste incapacità amministrative, e adesso che dovrebbe ricercare soluzioni e operare con decisioni anche drastiche, almeno nel sollecitare Asp e Regione, proprio adesso, ancora una volta, il Sindaco e la sua giunta non riescono a svolgere il ruolo per cui sono preposti. Non è bastata l’esperienza della casa di riposo Sant’Antonio per far comprendere come operare e adesso che purtroppo è accaduto l’impensabile bisogna correre ai ripari; non si può pensare che solo gli operatori che nell’Istituto operano con abnegazione ma anche con scarsità di mezzi (quali ad esempio dpi e forza lavoro) possano fronteggiare il problema.Non si può pensare di abbandonare a se stessa un’intera struttura con tanti ragazzi fragili e al contempo abbandonare un intero paese considerato inoltre che, in questa attuale situazione, tra una settimana riapriranno tutte le scuole. Due campagne di screening sono state fatte in momenti forse meno critici e la risposta dei cittadini è stata esemplare, ci sono nuove alternative per effettuare tamponi rapidi, insomma non mancano i mezzi per una riapertura più sicura e per rassicurare le famiglie in questo frangente ma ci sembra che si brancoli nel buio inermi.
Attendiamo ancora una volta il refraindi chi accusa le opposizioni di strumentalizzare i fatti ma siamo ormai assuefatti e rassegnati a questa che è l’unica risposta possibile da parte di questa amministrazione tentennante ed inefficiente!
Le Istituzioni devono una volta per tutte svolgere il proprio ruolo e dare una mano altrimenti la nomea di“Venosa città dell’accoglienza” si trasformerà in “Venosa città della inconcludenza ed incapacità”.
’Istituto dei padri Trinitari di Venosa: “Nelle prossime ore gli esiti di circa 200 tamponi e verifiche sulle procedure”
Ancora una volta, l’opposizione che firma un tale comunicato stampa non perde occasione per rappresentare quanto sia inopportuna, strumentale e davvero deleteria per la comunità venosina!!!
In questo momento, infatti, la cosa più importante è che gli ospiti del Centro di Riabilitazione ricevano ogni cura adeguata e, presto, esiti negativi e che agli operatori sia concesso il diritto/dovere di lavorare in condizioni di piena sicurezza!
Poi, gli esiti dei circa 200 tamponi, effettuati questa mattina presso il Centro, forniranno un quadro più chiaro della situazione, ovvero la reale estensione del contagio tra tutto il personale, e, quindi, si potrà richiedere alla direzione della struttura e all’Asp come si intende procedere.
Troppe voci stanno circolando circa l’assenza di protocolli sanitari previsti o di dispositivi di protezione individuale adeguati, ma sappiamo che sia l’Asp sia alcune sigle sindacali degli operatori sono al lavoro per verificare, in piena collaborazione, il rispetto delle norme.
In seguito, si dovrà comunque dimostrare cosa non abbia funzionato, al fine di evitare di ripetere errori: se è vero che il rischio zero non esiste, vanno pur sempre adottate tutte le possibili misure in grado di limitare questi pericolosi focolai.
Intanto, la Sindaca ha chiesto, già dalla scorsa settimana, all’Ufficiale sanitario la possibilità di prevedere uno screening rivolto alla popolazione scolastica prima della ripresa delle attività.
Alle opposizioni firmatarie auguriamo “più coscienza”: questa volta hanno superato davvero il fondo!