I candidati sindaci Mariano Mastropietro (Carbone Radici Future per il Comune di Carbone), Giuseppe Guarino (Fardella Siamo Noi – per il Comune di Fardella), Mariangela Coringrato (Fardella nel cuore per il Comune di Fardella), Vincenzo Marino (Per Teana per il Comune di Teana), Vincenzo Pesce (La Civetta per il Comune di Teana) in una nota congiunta chiedono una revisione della legislazione vigente affinchè anche nei Comuni con meno di 1000 abitanti sia prevista la sottoscrizione delle liste. Di seguito la nota integrale.
Sabato 4 settembre 2021, alle ore 12:00, sono ufficialmente scaduti i termini di presentazione delle liste per le elezioni comunali che si svolgeranno il 3 e il 4 ottobre 2021.
Purtroppo, ancora una volta, si è registrata la presentazione di liste “forestiere” che non hanno alcun legame e nessuna conoscenza reale del territorio e, quindi, risultano completamente estranee rispetto alle dinamiche polico-amministrative dei Comuni.
A subire l’ingerenza (purtroppo legittima) di queste candidature extraterritoriali sono stati, tra i tanti, tre Comuni della valle del Serrapotamo, a sud della Regione Basilicata: Carbone, Fardella e Teana. Si tratta di comunità che non raggiungono i 1000 abitanti, pertanto non è prevista la sottoscrizione delle liste da parte di un determinato numero di elettori indicati dalla legge.
I candidati locali alla carica di Sindaco sottoscrivono, congiuntamente, la presente nota di denuncia verso un atteggiamento irrispettoso dell’etica politica, delle responsabilità amministrative ed economiche che hanno significative ripercussioni sulle vite dei cittadini.
Qualora le liste “forestiere” ottenessero consenso e risultassero vincitrici o comunque (come potrebbe accadere con maggiore probabilità a Carbone e/o a Teana) eleggessero dei rappresentanti in seno ai consigli comunali, la loro presenza provocherebbe un aggravio sulle spese correnti, dal momento che avrebbero diritto al rimborso dei costi sostenuti.
Confidando nell’intelligenza e nel buonsenso delle nostre comunità ci auguriamo che questi fatti incresciosi non si ripetano, anche grazie all’ausilio di una revisione della legislazione vigente.