I Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri ,Giovanni Perrino e Carmela Carlucci in una nota chiedono l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per garantire la trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici dopo aver appreso che vi sarebbero state “alcune anomalie in merito alla gara di appalto per il servizio relativo agli screening oncologici in Basilicata”:
Abbiamo appreso che vi sono state alcune anomalie in merito alla gara di appalto per il servizio relativo agli screening oncologici in Basilicata e ciò non può che rafforzare il nostro convincimento sulla necessità di istituire anche nella nostra regione la Direzione Investigativa Antimafia (Dia).
Ad aprile scorso, infatti, abbiamo presentato una mozione, approvata all’unanimità da tutto il Consiglio Regionale, per la istituzione in Basilicata di una sezione della Dia: il documento impegna il Presidente della Giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni volte a sensibilizzare il Ministero dell’Interno e a chiedere alla Ministra Lamorgese l’istituzione della Direzione investigativa antimafia.
Da sempre la criminalità riesce ad insinuarsi facilmente nel settore degli appalti e proprio l’istituzione della Dia in Basilicata potrebbe garantire una vigilanza sulla trasparenza degli appalti e il diritto alla salute per tutti i cittadini lucani.
In Basilicata, gli screening oncologici per utero e colon retto sono fermi al palo e, per circa 30 mila donne lucane, non è possibile fare prevenzione. È innegabile che i ritardi nelle indagini diagnostiche, in particolar modo nel settore dell’oncologia, saranno rilevabili a distanza di tempo dall’aumento della mortalità per patologie tumorali che, proprio grazie alla prevenzione, sono tenute sotto controllo.
Ci auguriamo che il grande ritardo nell’attività di screening possa essere tempestivamente recuperato e che i test per la prevenzione precoce dei tumori della mammella, dell’utero e del colon retto possano subito riprendere.
Auspichiamo, quindi, che l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) possa prendere al più presto in considerazione questa situazione ed intervenire per l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici.