Una serata di cultura dedicata a Giovanni Pascoli che avrebbe meritato di aprire a Matera le celebrazioni per il centenario della scomparsa del poeta e professore che ha insegnato dal 1882 al 1884 anche nel liceo Classico di Matera, ospitato all’epoca all’interno del Palazzo Lanfranchi.
E’ questo il giudizio unanime espresso da quanti hanno avuto la possibilità di seguire “Giovanni Pascoli: pellegrino della vita, cavaliere errante dell’insegnamento”, il primo appuntamento dell’Unitep dedicato al centenario della scomparsa di Giovanni Pascoli, promosso nella sala consiliare della Provincia di Matera e al quale hanno partecipato anche Angelo Garbellano ed Elio Bergantino, assessori alla cultura della Provincia e del Comune di Matera. Elio Bergantino ha colto l’occasione per annunciare che saranno realizzati due busti in bronzo di Giovanni Pascoli da destinare alle due città lucane in cui ha insegnato il poeta romagnolo: a Matera nel liceo Classico e a Viggiano, dove il poeta del “fanciullino” fu chiamato a svolgere il ruolo di commissario agli esami di Stato.
Dopo l’introduzione affidata al presidente dell’Unitep Antonio Pellecchia, che ha illustrato il programma dedicato alla figura di Giovanni Pascoli previsti sino al mese di maggio e poi da ottobre a dicembre 2012, la relazione sul tema “Giovanni Pascoli, pellegrino della vita, cavaliere errante dell’insegnamento” è stata affidata allo storico e docente Unitep, Giovanni Caserta.
“Il Pascoli – ha ricordato Caserta – è stato un viandante, un pellegrino della vita. Quando fu chiamato a Matera per insegnare nel liceo Classico in occasione del distacco dalle sue amate sorelle, a loro dedicò una lirica in cui viene rievocata proprio la figura del viandante. La lontananza dai suoi affetti più cari rafforzò nel poeta la prevalenza del pessimismo e del mistero della vita, come si evince dai versi della poesia X Agosto: “la terra è un atomo opaco del male”. Ma Giovanni Pascoli è stato indubbiamente anche un cavaliere errante dell’insegnamento, sviluppando il tema della funzione generatrice della poesia, raffigurata da una lampada che arde soave”.
A seguire il pubblico in sala ha potuto apprezzare un documentario sulla vita e l’opera del poeta romagnolo realizzato dal regista Pupi Avati, in cui sono presenti anche alcuni passaggi dedicati alla città di Matera, che ha ospitato Giovanni Pascoli in occasione della sua permanenza nel biennio 1882-1884, periodo in cui si è dedicato all’insegnamento nel Liceo Classico ubicato all’interno di Palazzo Lanfranchi.
Il documentario ripercorre tutti i momenti più intimi e profesionali di uno dei massimi rappresentanti del Decadentismo italiano: Pupi Avati rimarca le fasi dolorose della sua vita privata, il rapporto per versi morboso con le sorelle Ida e Mariù, la sua concezione del nido familiare e fa scoprire attraverso i cronisti le varie residenze che hanno ospitato Giovanni Pascoli sino ad esaltare la poetica del Fanciullino che lo ha reso noto nel panorama della letteratura italiana.
Un documentario della durata di sessanta minuti nel quale è inserita anche l’esperienza materana del poeta Giovanni Pascoli grazie ad un’intervista rilasciata proprio da Giovanni Caserta in piazza Pascoli e particolarmente apprezzato perchè svela alcuni aneddoti della vita del poeta romagnolo che non sono inseriti nemmeno nei libri di letteratura, sopratutto quelli legati al rapporto con le due sorelle.
Un documentario affascinante dal punto di vista antropologico e storico-culturale che potrebbe diventare un interessante strumento didattico per il mondo della scuola.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito la fotogallery del primo appuntamento dell’Unitep dedicato alla figura di Giovanni Pascoli